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Musica per ricominciare. La suoneranno giovedì 23 dicembre alle 11 gli allievi degli Indirizzi Musicali delle Scuole Medie Boiardo e De Pisis, nell’Auditorium della sede di viale Krasnodar. L’idea di un Ensemble Boiardo/De Pisis composto da allievi e insegnanti di strumento dei due istituti, è nata quest’anno per rimarcare l’importanza della musica d’insieme preparata in gruppo ed eseguita dal vivo. Maria Gaiani, dirigente dell’Istituto Comprensivo Filippo De Pisis, sottolinea “come molti degli allievi coinvolti suonino solo da poco più di due anni (i più piccoli ancora da meno) e come questo momento rappresenti una sfida simbolica e ricca di significati, soprattutto in piena pandemia. Si immagini quanto sia stato stato difficile imparare solo a distanza a suonare uno strumento, specialmente per chi si era appena accostato due anni fa a questa nuova, particolare materia”.
Per Antonietta Allegretta, da quest’anno a capo dell’Istituto Comprensivo Alda Costa di cui la Boiardo fa parte, “acquista particolare significato il fatto che l’orchestra sia composta da ragazzi e docenti delle scuole medie De Pisis e Boiardo, vale a dire gli istituti storici dell’Indirizzo musicale nella nostra città, che proprio nel 2021 ha compiuto 30 anni”. Le scelte musicali di De Pisis e Boiardo per questo particolarissimo concerto sono cadute su tre tra le più celebri colonne sonore di John Williams, un’autentica icona della world music, accanto ad Ennio Morricone detentore del primato di popolarità assoluta del genere “musica da film”. “Indiana Jones”, “Star Wars” e “Superman” sono anche il risultato dell’eccellente lavoro di adattamento di un ex alunno della Scuola Media De Pisis: Mattia Novelli, che fin da bambino si è appassionato alle colonne sonore dei film (in particolare, di Ennio Morricone) ed ora, ventenne, studia composizione al Conservatorio Frescobaldi.
Musica per ricominciare è solo la prima iniziativa di un anno scolastico che segna il trentennale dell’Indirizzo Musicale nella nostra città e nella provincia di Ferrara: una realtà importantissima che ha avvicinato alla pratica della musica centinaia di allievi, molti dei quali ne hanno proseguito lo studio a livello accademico, diplomandosi in Conservatorio e facendo della musica una vera e propria professione.
Il concerto di giovedì 23 dicembre sarà diffuso in diretta streaming nelle classi dei due Istituti.
L’Ensemble Boiardo/De Pisis, diretto per l’occasione da Claudio Miotto, sarà costituito dagli allievi: Pietro Canella, Sara Carrà, Alessandro Godano, Giovanni Grassi, Alice Manfredini ed Emma Trevisani (chitarre Boiardo), Lopez Anasudu, Meghan Ansley, Alessandro Grandi, Sofia Massari, Yu Yue Shao e Mattia Valieri (chitarre De Pisis), Gabriel Bergamini, Emma Bushi, Claudio Di Nunzio, Matteo Fiorini, Alice Grossi ed Andrea Romano (clarinetti De Pisis), Eleonora Ferracioli, Giovanni Sfarra, Diego Spadi e Federico Ventura (flauti traversi Boiardo), Serena Boari, Ilaria De Lellis, Agata Fiocchi, Giorgia Lupu e Marcello Trombini (flauti traversi De Pisis), Giulia Melato e Vittorio Padovani (pianoforte Boiardo). Anche gli insegnanti Valeria Astolfi (flauto traverso), Lorenzo Babbini (chitarra), Gianluigi Cavallari ed Elisa Facchini (violino), Morena Mestieri (flauto traverso) ed Anna Maria Paci (chitarra basso) parteciperanno direttamente all’esecuzione.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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