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Da ufficio stampa Interno Verde

Interno Verde porta per la prima volta a Ferrara il collettivo 180 Gr, specializzato in djset allestiti nei mercati rionali, dove i migliori nomi dell’elettronica italiana e internazionale suonano tra le cassette dell’ortofrutta e le bilance colme di verdure, mentre le signore acquistano l’insalata e i venditori di pesce fanno a gara a chi ha più voce da spendere. L’idea può suonare strampalata ma funziona: i ragazzi del celebre collettivo salernitano su questo strano binomio hanno impostato un format di successo che ogni volta chiama a raccolta centinaia di giovani ascoltatori, che si mescolano tra le bancarelle alle persone che quotidianamente vi si aggirano per fare la spesa, scovare offerte speciali e sapori inaspettati. A Ferrara l’esibizione si terrà all’interno del Mercato Coperto di via Boccacanale di Santo Stefano, uno spazio purtroppo dimenticato che l’associazione Ilturco – che ha ideato e cura Interno Verde, la manifestazione dedicata alla scoperta dei giardini segreti del capoluogo estense – ha voluto riqualificare e trasformare nel proprio originalissimo infopoint, integrando agli esercizi commerciali ancora in attività una serie di prodotti e progetti in linea con lo spirito green dell’iniziativa, organizzando contestualmente serate musicali, giochi e momenti conviviali.

L’appuntamento per tutti i curiosi e gli appassionati è duplice: venerdì 11 maggio alle 21 comincerà il djset in collaborazione con Reverb – realtà giovanissima eppure già celebre in città, perché promuove l’elettronica in luoghi non convenzionali, contesti storici e architettonici da valorizzare. Aprirà la serata Esa Williams, artista sudafricano di base a Londra, talento freschissimo dell’elettronica contemporanea, con alle spalle collaborazioni importanti come Memory Music, AuntieFlo, Highlife World Series, impegnato oggi con la prestigiosa etichetta Dekmantel. Proseguirà la serata N-Zino, fondatore dei 180 Grammi, famoso per spaziare dalla techno più essenziale, di matrice europea, all’house Detroit in pieno stile anni Novanta, fino a raggiungere con disinvoltura sonorità black e disco. Tra le sue collaborazioni in studio vale la pena citare Robert Owens, The Revenge, Ray Okpara; dal vivo con Frankie Knuckles, Kerri Chandler, SvenVäth.

Sabato 12 maggio, dalle 9 di mattina alle 12, gli stessi dj – accompagnati da Sofa Talk, Mushroom Project e Peedoo – si impegneranno tra i banchi dell’ortofrutta, tra i clienti affezionati in cerca di primizie e i visitatori interessati a iscriversi al festival.

«Recuperare lo spazio del Mercato Coperto e trasformarlo nella sede di Interno Verde è sia un atto di coraggioche un atto di fiducia – raccontano i soci de Ilturco -. Il coraggio è indispensabile per decidere di rigenerare un luogo per metà abbandonato, lo sai ancora prima di cominciare a lavorare che l’energia, il tempo e il denaro che spenderai saranno solo marginalmente percepiti da chi passerà di lì nel weekend.La fiducia che riponiamo in tutte le persone che ci verranno a trovare riguarda il senso dell’operazione: più della piazzola piastrellata ex novo vorremmo che – anche grazie a questi speciali appuntamenti musicali – si percepisse l’obiettivo di Interno Verde, ovvero generare relazioni spontanee, informali, in un’atmosfera di condivisione aperta e coinvolgente. In quest’ottica invitare i 180 Gr a inaugurare l’edizione 2018 ci è sembrata la scelta più naturale: la riqualificazione del Mercato è uno strumento, così come le decine di giardini aperti straordinariamente per un fine settimana sono uno strumento. L’obiettivo è la comunità».

Interno Verde è patrocinato dal Mibact, da Ibc Emilia-Romagna, dal Comune e dall’Università di Ferrara, con l’adesione dell’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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