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Da Alcide Mosso

Mons. Perego (definito affettuosamente “il nostro Arcivescovo” da una neo-convertita,la compagna Annalisa Felletti) entra a piedi uniti nella polemica politica, affermando che è giusto dire no alla presenza di tutori dell’ordine o militari armati sulle navi delle ONG.

Premesso che si tratta di “ministri della sicurezza”, come li definisce il Catechismo della Chiesa Cattolica (il quale precisa altresì che” i legittimi detentori dell’autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità”), mi chiedo : gli scafisti, i trafficanti di carne umana che sfruttano, vessano e arrivano anche ad uccidere i migranti,non sono forse “aggressori della comunità civile”?

E le ONG che restituiscono i natanti ai moderni mercanti di schiavi (come documentato dalle recenti inchieste) non sono forse complici di questi turpi reati, che sarebbero stati impediti dalla presenza a bordo di militari italiani?

Invito l’Avv. Perego, che parla come Mons. Tagliani ( chiedo scusa del lapsus, ma sindaco e arcivescovo parlano nello stesso modo) a rileggersi quanto riportato dalla stampa circa le inchieste di varie procure che stanno mettendo a fuoco connivenze e complicità fra scafisti e alcune ONG e a dirci se quei magistrati stanno compiendo o meno il loro dovere e se meritano il plauso o il rimprovero della collettività.

A tale proposito osservo che le procure citate stanno contestando ad alcuni esponenti delle ONG i reato di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” . Ma secondo le anime belle di certa sinistra quella norma non era da eliminare? E non era da condannare l’uso del termine “clandestino”?

A Ferrara, come in Italia, la sinistra è allo sbando. La “sindaca” di Codigoro viene messa in croce, Mons. Tagliani da pacifista si trasforma in bellicoso accusatore, Marattin accusa entrambi,poi Vitellio e Calvano, in perfetto stile democristiano, cercano di ricucire lo strappo, mentre la CGIL accusa i comuni…

E questa gente, che ha poche idee ma confuse, pretende pure di ricandidarsi alla guida della città?

E’ vero che potrebbero contare sulla benedizione dell’Avv. Perego (mannaggia, il lapsus mi perseguita…) , ma spero vivamente che i ferraresi aprano finalmente gli occhi e non diano la fiducia a individui che – salvo l’attaccamento alle poltrone – non hanno alcunchè in comune (o in Comune?), : né principi, né strategia, né tattica.

Come diceva Totò, ogni pazienza ha un limite : siete incapaci, spocchiosi e irritanti. Vi resta una sola occasione per ingraziarvi la cittadinanza : fare i bagagli e tornare a casa, con la massima urgenza possibile!

Alcide Mosso

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it