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da Ufficio stampa Hotwire

Dopo il grande successo dei Doctoralia Awards in Spagna, Messico, Argentina e Cile, parte la sfida tra 269 esperti italiani per aggiudicarsi il riconoscimento di più apprezzati nella propria categoria di specializzazione. Quasi un terzo degli esperti in gara è donna e un altro 34% viene dal Lazio

Milano, 21 maggio 2018 – Forte del successo dei Doctoralia Awards, i famosi premi nel settore della salute che hanno coinvolto negli scorsi anni diverse migliaia di specialisti tra Spagna, Messico, Argentina e Cile, MioDottore – la piattaforma leader al mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo Docplanner – lancia quest’anno anche in Italia i MioDottore Awards, con l’obiettivo di valorizzare e riconoscere la qualità dell’operato dei propri specialisti affiliati dello Stivale.
Il premio è l’unico nel suo genere che celebra la professionalità, la passione e la dedizione degli esperti della salute combinando i giudizi sia di pazienti sia di medici colleghi con la stessa specializzazione. L’edizione italiana si prospetta fin da subito un’occasione speciale per dar voce alle moltissime eccellenze in campo sanitario che costellano il Bel Paese: lo dimostra il fatto che la lista di nominati che accedono alla fase di voto conta ben 269 medici appartenenti a 19 specializzazioni, che includono andrologi e urologi, cardiologi, chirurghi generali e proctologi, chirurghi plastici, dentisti e ortodontisti, dermatologi, endocrinologi, epatologi e gastroenterologi, fisioterapisti, ginecologi, medici estetici, neurochirurghi, neurologi, oculisti, ortopedici, otorini, pediatri, psichiatri e infine psicologi.
Più di un terzo dei medici nominati in Italia proviene dal Lazio (34%) e le specializzazioni più rappresentate in questa regione sono legate alla cura delle patologie dell’apparato locomotorio, con ortopedici, osteopati e fisioterapisti che insieme raggiungono il 15%. Seguono Lombardia e Campania, entrambe che annoverano quasi il 14% di dottori in lizza per i MioDottore Awards. Simili le specializazzioni più diffuse tra i nominati di queste due regioni: infatti, entrambe vantano medici in gara nel settore ginecologico – andrologico, rispettivamente il 16,2% per la Campania e il 13,5% per la Lombardia. La prima edizione dei MioDottore Awards vede le specialiste donne ben rappresentate tra le eccellenze in gara, con quasi un terzo (circa il 30%) dei medici nominati, e una spiccata provenienza principalmente da Lazio (quasi 29%), Lombardia (18%) ed Emilia Romagna (13%).
“Oggi i medici sono chiamati non solo ad essere professionisti validi ma anche a tenersi al passo con i tempi e il nostro obiettivo con i MioDottore Awards è di valorizzare e dare voce ai molteplici esempi di vere eccellenze in campo medico che caratterizzano il nostro Paese, professionisti che hanno compreso l’importanza di Internet per l’evoluzione della propria professione e che trovano in MioDottore la piattaforma ideale per realizzare questo cambio di passo verso il futuro e per essere ancora più vicini ai pazienti,” dichiara Luca Puccioni, CEO di MioDottore.
Nella prima fase dell’iniziativa, che si è conclusa con l’identificazione dei nominati, è stato il parere dei pazienti a farla da padrone: infatti, i candidati ai MioDottore Awards vengono designati in base al numero e alla qualità dei giudizi in termini di puntualità, attenzione ricevuta e qualità dello studio medico. In particolare, almeno tre opinioni positive nell’ultimo anno e cinque totali raccolte dagli esperti sul proprio profilo. Si apre successivamente la fase di voto, in corso per il mese di maggio, durante la quale saranno i professionisti appartenenti alle categorie di specializzazione in lizza a giudicare i colleghi nominati secondo elementi quali professionalità, esperienza e curriculum professionale, forti delle competenze proprie di un medico professionista. Conclusa la fase di voto, la selezione finale dei vincitori, che avverrà nel mese di giugno, terrà conto del numero totale di opinioni positive raccolte tra gli utenti, dei giudizi dei colleghi di specializzazione e del contributo dello specialista alla risoluzione di dubbi o domande all’interno della sezione “Chiedi al Dottore”.
I Doctoralia Awards sono nati nel 2014, con il lancio dell’iniziativa in Spagna e Messico. Il contest si è successivamente esteso all’Argentina e lo scorso anno al Cile, registrando grande successo fin dal suo esordio: finora sono stati oltre 3.066 gli specialisti nominati nelle varie edizioni, con una partecipazione crescente di anno in anno, sia in termini numerici sia in termini di varietà di specializzazioni.

MioDottore fa parte del Gruppo DocPlanner, la piattaforma leader al mondo dedicata alla sanità privata che connette i pazienti con gli specialisti e pensata per rendere l’esperienza sanitaria più umana. MioDottore offre ai pazienti uno spazio dove trovare e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze e allo stesso tempo fornisce ai professionisti sanitari e ai centri medici utili strumenti per gestire il flusso di pazienti, migliorare l’efficienza e la propria presenza online e acquisire nuovi pazienti. Il Gruppo DocPlanner attualmente serve 22 milioni di pazienti al mese e gestisce 500.000 prenotazioni mensili. Conta oltre 2 milioni di professionisti e circa 2 milioni di recensioni sui suoi siti in 18 paesi. L’azienda, fondata nel 2012 in Polonia, ad oggi si avvale di un team di 470 persone con sedi a Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico e Curitiba. Arrivato in Italia nel novembre 2015, ha già registrato numeri record con oltre 187.000 dottori disponibili sulla piattaforma.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: https://www.miodottore.it/

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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