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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“Nuove opportunità per arricchire l’offerta del territorio: il Delta del Po, identità territoriale” è questo il titolo dell’appuntamento , aperto al pubblico, previsto per mercoledì 18 giugno a Pomposa (alle ore 10,00 presso il Palazzo della Ragione) promosso dalla Regione Emilia Romagna con il supporto organizzativo del Centro Assistenza Tecnico di Confcommercio regionale e di Ascom Ferrara.
Quattro i progetti che verranno illustrati agli operatori che usufruiscono di specifici e mirati finanziamenti europei (ASSE 4 POR-FESR e presentati nel periodo 2007/2013): il primo dal titolo “Percorsi d’acqua: Comacchio al mare in barca “; e poi ancora “l’ Ex Ospedale degli Infermi a Comacchio: realizzazione del museo delle Culture Umane”. Il terzo riguarda “Siti dell’Unesco: valorizzazione della Delizia estense di Mesola “; quarto ed ultimo “Percorsi d’acqua- parco del Delta: dalla Sacca di Goro alla foce del fiume Po – navigare in un sito Unesco”.
L’appuntamento serve ” a fornire la massima visibilità a questi progetti che interessano direttamente e concretamente il nostro territorio – spiega il direttore generale Ascom Davide Urban e prosegue – sono opportunità di promozione ulteriore del Parco del Delta e permettono di potenziare l’offerta turistica, in vista dell’Expo 2015, in un’ ottica di collaborazione pubblico e privato”.
Iniziative come queste “si pongono in logica prosecuzione – conclude Massimo Biolcatti, presidente della delegazione territoriale Ascom a Codigoro – del lavoro di valorizzazione dell’identità deltizia, che la nostra Associazione sta conducendo da tempo: ad esempio le diverse edizioni della Borsa professionale del Turismo – il Buy Delta del Po – per arrivare al Convegno del marzo scorso, in collaborazione con il Consorzio Visit Ferrara, per realizzare l’unificazione del Parco del Delta in un’entità sovraregionale”.
A conclusione, intorno a mezzogiorno, si terrà poi un’ aperitivo con prodotti enogastronomici tipici.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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