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Da: Ufficio Stampa Medeeventi

Ferrara. Da giovedì 6 agosto alle ore 9.00 sono aperte le prevendite per il concerto di Mario Biondi che si terrà a Ferrara sabato 19 settembre alle ore 21.00 in Piazza Trento e Trieste.
L’artista è una delle voci italiane più apprezzate all’estero, grazie a un sound contemporaneo e internazionale, che coniuga la raffinatezza del jazz con il calore del soul e del funk.

Venerdì 19 giugno è uscita la release di “Paradise Alternative Productions”, progetto digitale di Mario Biondi, con tre versioni remix di Paradise, uno dei brani contenuti nel nuovo album la cui uscita, al pari di molti altri progetti discografici, è stata rimandata.
Ciò nonostante Mario Biondi non si è fermato, e ha voluto realizzare un progetto per l’estate in modo da tornare in contatto attraverso la musica con tutto il suo pubblico in Italia e nel mondo.
Paradise Alternative Productions arriva dopo la pubblicazione di Mesmerizing Eyes (singolo che anticipava l’uscita dell’album) in cui la voce di Mario Biondi ritrova la perfetta alchimia con il jazz senza confini dell’High Five Quintet (Fabrizio Bosso, Daniele Scannapieco, Julian Oliver Mazzariello, Pietro Ciancaglini, Lorenzo Tucci), che aveva partecipato già al successo di Handful of Soul
Nel momento in cui si sta cercando di tornare alla normalità Mario Biondi vuol fare sentire la sua musica e unirsi con tutto il suo pubblico attraverso “Paradise Alternative Productions”, un segno di speranza e voglia di guardare con ottimismo al futuro in vista dell’uscita del nuovo album e dell’inizio del tour europeo che al momento vede confermate 13 date tra UK, Spagna, Francia, Svizzera, Ungheria e Ucraina.

La tappa di Ferrara è organizzata da Music Lab, Made Eventi e Top Secret con il contributo del Comune di Ferrara.
Le prevendite sono disponibili on line su TicketOne e nei loro punti vendita abituali, che a Ferrara si trovano presso Ipercoop Il Castello, Ipercoop Le Mura e MediaWorld.
Saranno messi in vendita 1.780 biglietti suddivisi in quattro settori. Settore I da 100 posti al costo di euro 50, settore II da 480 posti al costo ciascuno di euro 40, settore III da 500 posti al costo di euro 35 e settore IV da 700 posti al prezzo di euro 30. Ai prezzi indicati vanno aggiunti i diritti di prevendita.
Nei prossimi giorni saranno anche comunicati i sistemi di accesso riservati ai disabili.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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