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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Affiancano la cantante e compositrice bolognese altri tre protagonisti del panorama jazzistico italiano: Dimitri Sillato al violino, Giancarlo Bianchetti alla chitarra ed Enrico Terragnoli alla chitarra e banjo. Segue il concerto l’immancabile jam session.

Lunedì 24 novembre – alle ore 21.30 – Happy Go Lucky Local presenta CORdas, nuovo progetto diretto da Alessia Obino, una delle voci più interessanti dell’attuale scena jazzistica. Affiancano la cantante e compositrice bolognese altri tre protagonisti del jazz italiano come Dimitri Sillato al violino, Giancarlo Bianchetti alla chitarra (in sostituzione di Domenico Caliri) ed Enrico Terragnoli alla chitarra e banjo. Segue il concerto l’immancabile jam session.
CORDdas alterna composizioni originali a grandi classici che vanno dal Dixieland a brani di Hoagy Carmichael, Charles Mingus, Kurt Weill e Duke Ellington. La musica segue dunque una rotta non lineare riproponendo differenti stili fatti di melodie cantabili, influenze e citazioni del passato, per un “jazz di repertorio” che intreccia ricerche filologiche ed esigenze individuali. Voci stralunate, violino, banjo, chitarre acustiche ed elettriche contribuiscono a fornire una spiccata ed originale connotazione timbrica all’intero progetto.
Di solida formazione accademica, Alessia Obino è cantante, compositrice e arrangiatrice. Il talento unito a spiccata versatilità le hanno permesso ben presto di calcare i palcoscenici di numerosi festival e prestigiose manifestazioni. Alessia vanta altresì numerose collaborazioni con musicisti del calibro di Elliott Sharp, Markus Stockhausen, Javier Girotto, Peter Churchill e Gilad Atzmon, solo per citarne alcuni.
“Echoes” (Caligola Records, 2009) è il suo primo album da leader. Recentemente ha preso parte ad Astral Travel, progetto del batterista padovano Tommaso Cappellato, incidendo “Cosm’ethic” per la prestigiosa etichetta londinese Jazz re:freshed.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 24 novembre è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj. Il tutto a ingresso a offerta libera per i soci Endas.

DIMITRI SILLATO
Dimitri Sillato ha iniziato lo studio del violino a nove anni nei conservatori di Parma e Bologna. Parallelamente ha intrapreso lo studio del pianoforte conseguendo il diploma con il massimo dei voti presso il conservatorio del capoluogo emiliano. Nonostante la formazione classica, il suo interesse si è rivolto presto al mondo dell’improvvisazione approfondendone i linguaggi con Fabrizio Puglisi, Enrico Pieranunzi e Stefano Battaglia.
Ha collaborato con musicisti e formazioni di varia estrazione tra cui: Vinicio Capossela, Mike Patton, Cristina Zavalloni, Marylin Mazur, Gabriele Mirabassi e molti altri.

GIANCARLO BIANCHETTI
Musicista sopraffino, di spessore e fuori dagli schemi, Giancarlo Bianchetti vanta collaborazioni con artisti del calibro di Marco Tamburini, Roy Haynes, Jack Walrath, Ares Tavolazzi, Bobby Watson, Eliot Zigmund, Steve Grosmann, Tony Scott e molti altri. Dal 1996 al 2004 ha affiancato il cantautore Vinicio Capossela.

ENRICO TERRAGNOLI
Nato a Verona, Enrico Terragnoli è chitarrista e compositore di rara semplicità e chiarezza espressiva. Vanta collaborazioni con artisti quali: Francesco Bearzatti, Tony Oxley, Ernst Reijseger, Elliott Sharp e molti altri. È membro del collettivo di musica creativa El Gallo Rojo e di diverse formazioni come l’Orchestra Vertical.

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INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Aperitivo a buffet con dj set a cura di Andreino Dj a partire dalle ore 20.00
Concerto: 21.30
Jam Session: 23.00

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com
cell. + 39 339 6116217

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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