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Da: Ufficio Comunicazione Enaudi

L’Istituto L.Einaudi apre le attività di ApertaMente ospitando Antonella Pollinzi, autrice del libro “Diario semiserio di una Miss Mal – Convivere con una malattia genetica rara” (martedì 20 novembre, ore 10,10-12,10, Aula magna di via Savonarola n. 32)
La torta perfetta di Antonella

Con l’autrice dialogherà Arianna Fornasari, curatrice del volume.

Primo appuntamento del nuovo anno scolastico con il quinto ciclo degli incontri di ApertaMente: ad aprire il cartellone degli eventi 2018-19 sarà, martedì 20 novembre (ore 10,10-12,10, nell’Aula magna della scuola sita in via Savonarola n. 32), Antonella Pollinzi, giovane ferrarese diversamente abile, che racconterà agli allievi quale magnifica esperienza sia stata la stesura del suo libro “Diario semiserio di una Miss Mal – Convivere con una malattia genetica rara”, avvenuta con il fattivo supporto dell’amica Antonella Fornasari.
L’opera, uscita nel 2017 per i tipi Faust Edizioni, costituisce una straordinaria testimonianza di come forza di volontà e tenacia possano sopperire alle difficoltà prodotte dalla malattia – Antonella è affetta da atassia cerebellare – e, lo diciamo scherzosamente, ci pare rappresenti la miglior torta che la giovane ferrarese, appassionata di ricette per dolci, abbia mai prodotto. Un’opera nata da un bisogno profondo di narrare la propria storia, nella quale Antonella ha messo in chiaro senza reticenze un’ampia rappresentazione di sé, del proprio mondo affettivo e delle proprie relazioni sociali, dei propri desideri e dei propri interessi, con quel tono ‘semiserio’ appunto, come il diario stesso è definito nel titolo del libro, con cui solo una persona di eccezionale statura morale ed etica sa prendersi gioco dei propri limiti e porli sotto scacco.
Così, attraverso il sentiero di una lettura sempre piacevole, si snodano i capitoli del libro, corredato da alcune immagini che immortalano Antonella abbracciata ad alcuni suoi idoli quali l’attore Giulio Scarpati, il calciatore Alex Del Piero, il ‘nostro’ Andrea Poltronieri e, soprattutto, la cantante Cristina d’Avena, per la quale Antonella nutre una vera passione, tanto che gli amici la chiamano ‘Antocrì’.
Antonella Pollini fa anche parte dell’associazione di promozione sociale ‘Casa & Lavoro’, dell’associazione di volontariato ‘Calimero’ e dell’onlus ‘Lo Specchio’.
A curare la stesura del volume è stata l’amica del cuore di Antonella, la dott.ssa Arianna Fornasari, che, come lei stessa scrive nella Nota introduttiva del libro, ha lavorato alla “traduzione dall’antonellese”.
Arianna Fornasari si occupa di Storia dell’arte, principalmente di scultura del Novecento, esponendo le sue ricerche in articoli scientifici. Collaboratrice di varie testate giornalistiche, ha pubblicato “Giuseppe Virgili; prima ipotesi di catalogo completo” (2014), il catalogo di una mostra da lei curata a palazzo della Racchetta (2015) e il volume monografico “Palazzo della Racchetta” (2017).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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