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Da: Confcooperative Ferrara

Il convegno di Confcooperative Ferrara, al Palazzo della Racchetta, il prossimo 12 novembre a Ferrara. Presente il Presidente Nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini.

Si terrà sabato 12 novembre, organizzato da Confcooperative Ferrara il convegno dal titolo ‘L’impegno delle Cooperative nei confronti delle Comunità’ con inizio alle ore 16,00 al Palazzo Racchetta, in centro storico a Ferrara, con il supporto scientifico di Aiccon, patrocinio del Comune e della Camera di Commercio di Ferrara, il focus sul 7° principio cooperativo ‘Concern for community’.
Sette sono i principi regolativi che il Congresso di Manchester del 1995 ha posto a fondamento dell’impresa cooperativa. Ad eccezione del settimo, che è nuovo, gli altri principi sono gli stessi che i Probi Pionieri di Rochdale enunciarono nel 1844. Mentre i primi sei principi dicono del valore aggiunto generato internamente alla cooperativa o nel rapporto con altre cooperative, il settimo, invece, evidenzia la necessità e la capacità delle cooperative di produrre valore aggiunto esternamente, ossia impegnandosi nei confronti della comunità e dei territorio. E proprio su questo è il convegno, introdotto da Paolo Venturi direttore di Aiccon, con gli interventi di Matteo Beghelli di UnionCamere Emilia Romagna a riportare i dati sulla cooperazione nella nostra Regione e del territorio ferrarese e di Stefano Zamagni della Università di Bologna.
La cooperativa si adopera in vario modo per lo sviluppo sostenibile del territorio in cui si trova ad operare; tale azione può essere l’esito indiretto dell’attività principale della cooperativa piuttosto che un elemento centrale nella mission della stessa. La differenza tra impresa cooperativa e impresa capitalistica, che pure può essere orientata ad un’azione comune, risiede proprio in relazione all’oggetto della ‘comunanza’: se quest’ultima riguarda solamente i mezzi, allora l’impresa avrà natura capitalistica; se, invece, riguarda anche i fini, si avrà un’impresa cooperativa. Quando poi questi fini si estendono alla comunità, includendola a differenti livelli e gradi all’interno dell’impresa, il valore aggiunto prodotto dalla cooperazione sui territori di riferimento è ancora maggiore rappresenta un capitale da consolidare e sviluppare nelle politiche del sistema cooperativo.
Il convegno, che sarà aperto da Roberto Crosara Presidente di Confcooperative Ferrara e concluso dal Presidente Nazionale Gardini alla presenza (da confermare) del Presidente della nostra Regione Bonaccini è momento importante per cinque cooperative del nostro sistema che, in questa occasione si presentano – anche attraverso un video – in questo 2016 che rappresenta per loro anno di anniversario significativo. Sono tutte coop radicate, produttive, significative per storia e lavoro, con sede nel territorio ferrarese: Ageste, Cafa, Germoglio, Ottantuno, Serena.
Il convegno è sostenuto da EmilBanca Ferrara e dal Consorzio Ferrara Prossima.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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