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Lettera: “Tra Pera e Peruffo scelgo Pera!”

Desidero esternare la mia profonda delusione, quale elettrice di Forza Italia,per le posizioni di  Paola Peruffo, a mio avviso ormai appiattita in maniera acritica sulle posizioni dell’Arcigay in merito al Ddl Zan.

Ciò in quanto la consigliera non tiene conto dell’appello (ma lo ha letto?) lanciato da Marcello Pera – studioso di vaglia e liberale a tutto tondo,che proprio Forza Italia volle alla presidenza del Senato – firmato da molti intellettuali fra i quali annovero con piacere il Rettore della nostra Università, che avrebbe ricevuto applausi anzichè critiche se avesse assunto posizioni “peruffiane”.

La Peruffo, fra l’altro,non considera l’allarme lanciato dalla C.E.I. che, nel comunicato del 10 giugno scorso parlava di “possibili derive liberticide”,o le preoccupazioni di noti docenti e studiosi, come il prof. Tonino Cantelmi (1) che teme il bavaglio alla libertà di ricerca poichè il Ddl Zan non definisce il concetto di “omofobia”, abbandonato alla libera interpretazione dei giudici o degli organi amministrativi.

Ciò che più mi ha stupito e ferito è stato però l’atteggiamento liquidatorio dei seri rilievi posti da numerose femministe storiche, che invece hanno trovato in alcuni esponenti del PD ben altra attenzione.

La senatrice PD Valeria Fedeli,in particolare, ha dichiarato che è necessario discutere “… in modo costruttivo, senza barricate, senza accuse di lesa maestà verso chi non è d’accordo, senza riportare anche nel nostro dibattito quell’insofferenza di fondo nei confronti dell’opinione altrui che è un atteggiamento così simile, mi pare, a quello che invece tutte e tutti vogliamo contrastare”. (2)

Insofferenza assai poco democratica , che mi sembra di cogliere nelle parole della Peruffo e che invece, lodevolmente, viene criticata (parlo dell’insofferenza) da Valeria Fedeli, assai più tollerante e disponibile al dialogo con chi la pensa diversamente rispetto a una presunta “liberale”.

Ciò detto, anche se alla consigliera interesserà poco il mio parere,ho deciso che a Ferrara non voterò più Forza Italia dato che il mio suffragio potrebbe contribuire, come purtroppo è accaduto alle ultime elezioni municipali, a fare eleggere chi ha dimostrato un atteggiamento assai poco liberale come Paola Peruffo.

In sintesi – e per concludere – tra Peruffo e Pera scelgo Pera!

GIANNA ARTIOLI

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)