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Da: PD Stampa

L’Emilia-Romagna sarà la prima regione plastic free a 360 gradi

La proposta dei Gruppi Assembleari PD, SI, èViva e della Federazione regionale dei Verdi dell’Emilia-Romagna

I Gruppi assembleari Pd, Sinistra Italiana, Misto – È Viva e la Federazione regionale dei Verdi lanciano ufficialmente la sfida per fare dell’Emilia-Romagna la prima regione in Italia plastic free a 360 gradi. L’obiettivo dichiarato è di anticipare le tempistiche previste a livello europeo dalla Direttiva Ue 2019/904 che mira a ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica monouso sull’ambiente, in particolare sull’ambiente acquatico, nonché a promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e condizionare le politiche sul tema che il Governo nazionale dovrà affrontare entro il 2021.

“Sappiamo che dall’economia verde potranno nascere nei prossimi anni migliaia di posti di lavoro. Riteniamo che questa grande azione collettiva sul plastic free possa essere il primo importante passo per un Green New Deal dell’Emilia-Romagna” dichiarano le forze di centro sinistra in Emilia-Romagna presentando la strategia in 5 mosse con cui la Regione arriverà in anticipo al traguardo fissato dall’Unione Europea (3 luglio 2021).

1)Il settore pubblico deve dare il primo esempio
Eliminazione della plastica monouso a partire dalle sedi dell’Amministrazione regionale, delle Agenzie regionali e delle società in house, compresi i servizi di ristorazione collettiva (ospedali, mense scolastiche, mense aziendali), dove andrà eliminato l’uso di stoviglie e posate di plastica monouso.

Previsione di una clausola contrattuale plastic free per l’erogazione dei contributi regionali assegnati attraverso i bandi e le gare di appalto dei servizi pubblici.

2)La comunità regionale protagonista
Protagonismo di cittadini, istituzioni pubbliche ed enti locali, imprese e territori. Misure dirette a favorire una economia circolare della produzione e utilizzo della plastica che privilegi prodotti riutilizzabili in grado di preservare il valore dei materiali più a lungo possibile.

Censimento e diffusione delle idee e buone pratiche già in uso.

Coinvolgimento del Tavolo del Patto per il Lavoro ANCI e di tutti i soggetti imprenditoriali e associativi per stringere accordi volontari che anticipino le scadenze previste dalla Ue.

3)Eventi pubblici plastic free
Concretizzazione dell’abbandono delle plastiche monouso e sensibilizzazione della cittadinanza a partire da eventi sportivi, culturali, sagre e feste.

4)Azioni a salvaguardia del mare e della costa
Intensificazione degli interventi a favore dell’obiettivo mare pulito. Spinta a realizzare accordi volontari con i soggetti economici del mare e della costa e i cittadini. Valorizzazione dell’uso potabile dell’acqua pubblica e interventi di tutela dedicati ai fiumi.

5)Verso la riconversione green dell’economia regionale

Sostegno alle imprese e ai settori economici che investono nell’abbandono della plastica e nella ricerca di soluzioni e materiali alternativi senza l’impiego di materiali fossili.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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