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ROMA – È in programma domani davanti al Tar Emilia Romagna la camera di consiglio sulla mappatura dei luoghi sensibili del Comune di Imola, e sulla collocazione delle sale da gioco ad almeno 500 metri di distanza. È quanto si legge in una nota dell’associazione Astro. Il ricorso che tratterà l’avvocato Filippo Boccioletti, si legge, «attiene alla prima domanda cautelare dedicata a un provvedimento di chiusura di una sala dedicata insediata nel Comune di Imola.

Il provvedimento comunale è stato emanato dall’Amministrazione locale in seguito alla mappatura dei cd luoghi sensibili e in conseguenza dell’ubicazione dell’esercizio ad una asserita distanza inferiore ai 500 dai “presunti” luoghi sensibili». Nel ricorso vengono sollevate censure verso «l’operato della pubblica amministrazione che ha voluto espungere, in modo definitivo dal territorio comunale, il gioco lecito, senza indicare luoghi alternativi in cui trasferire l’attività, senza illustrare i criteri seguiti nell’esercizio dell’azione amministrativa ed in palese violazione delle direttive fissate nell’intesa della Conferenza Unificata». LL/Agipro

Da Agipro s.r.l.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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