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da: Istituto Gramsci Ferrara

LUNEDÌ 11 APRILE ORE 17 SALA DEI COMUNI CASTELLO ESTENSE
ANGELI E DIAVOLI – IL TEATRO NEL CARCERE
“me che libero nacqui al carcer danno”
Il conflitto tra Clorinda e Tancredi nella Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso
Ne parleranno con noi
Horacio CZERTOK regista
Gianni VENTURI Docente Universitario
Coordina Roberto CASSOLI
A cura di Istituto Gramsci

MERCOLEDÌ 20 APRILE ALLE ORE 17.30 presso la libreria IBS-IL LIBRACCIO
La libreria Ibs + Libraccio in collaborazione con Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea organizza la presentazione di due libri di Paolo di Paolo:
Il romanzo “Una storia quasi solo d’amore” (Feltrinelli)
L’antologia di scritti di Piero Gobetti “Avanti nella lotta, amore mio!” (Feltrinelli).
Dialogano con l’autore Gianni Venturi e Fiorenzo Baratelli

VENERDÌ 29 APRILE ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA
Ciclo “Le parole della democrazia”
PAZIENZA
Conferenza di Piero Stefani
Introduce Fiorenza Bonazzi
A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Leopardi la definì la più eroica delle virtù appunto perché non ne ha l’apparenza. Kafka giudicò il suo opposto, l’impazienza, come il solo peccato capitale. Prima di loro, la lettera ai Romani la indicò capace di produrre una virtù provata. La pazienza ha tanti meriti (non a caso è qualificata come “santa”), ma è dotata anche di un valore politico? È proprio della democrazia sostenere che, prima di scegliere, occorre ascoltare con pazienza il parere di ciascuno e che, prima di decidere, bisogna mediare. Non è forse regola del gioco che la minoranza debba accettare pazientemente, come se fosse propria, la decisione della maggioranza? Anche la pazienza però ha un limite. Per rendersene conto basta guardare ad alcune defaticanti procedure parlamentari e alle lentezze della burocrazia.
L’incontro è parte del ciclo Le parole della democrazia, a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it