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da: organizzatori

L’azienda agricola Pettyrosso Srl a Montesanto di Voghiera in provincia di Ferrara, continua il proprio percorso culturale destinato ad affiancare con sempre maggior vigore il proprio cammino produttivo.
Lo fa, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghiera, ospitando “Al Fienile” di Monsanto, DAL 16 APRILE AL 30 GIUGNO 2016, la mostra dal titolo PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO … E ANCORA PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO …
con opere dell’artista, toscana di origine trentina, MARIA TERESA GOBBER.

Ugo Gazzola dell’associazione Revolution di Castello di Godego – TV- ha curato il catalogo e la presentazione della mostra:
Per la tua mostra ho preso in prestito Il titolo “ Primavera, estate, autunno, inverno … e ancora primavera” dal film diretto dal regista coreano Kim Ki-duk. La storia, ambientata al centro di un lago in una foresta incontaminata, racconta la vita di un Monaco Buddhista attraverso le stagioni della sua vita. Alla pari tu racconti la vita attraverso le stagioni della natura.
La tavolozza si è riempita di colori e la tua pittura è diventa una pittura interiorista, una pittura che sgorga direttamente dall’anima. I colori rafforzano la sensibilità e la reazione emotiva, alcuni sono scartati a priori, altri sono esaltati. Comunque seguono l’andamento delle stagioni della vita e della natura.

L’ Inaugurazione sabato 16 aprile 2016 ore 11. 30 presso la struttura Al Fienile Via Risorgimento Montesanto di Voghiera

Gli artisti ferraresi Lisa Minervino e Alessio de Luca saranno presenti una serie di brani creati per l’occasione,
Il buffet dove troveranno ampio spazio i prodotti del territorio con degustazione di vini Pettyrosso, sarà seguito da allievi dello IAL ER di Ferrara con lo chef Michele Francia.

Info: cell. 3485253448 Alessandro, 3333748929 Lidia
info@gattabianca.it
www.pettyrosso.it
info@barcomacenigo.it
www.art-evolution.it

Info: Pettyrosso Soc. Agr. S.r.l. via A. Costa, 16 – 44019 Montesanto DI Voghiera ( FE )
Tel.: 3485253448 Alessandro, 3333748929 Lidia |info@gattabianca.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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