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Da organizzatori

SPECIALE CINEMA RITROVATO – TUTTO JEAN VIGO

Primo appuntamento mercoledì 7 marzo alle ore 21 con L’ATALANTE versione restaurata in 4 K

La prima uscita de “Il Cinema Ritrovato. Al cinema” del 2018 sarà un appuntamento imperdibile con un film-capolavoro ma anche con l’intera opera di un regista che come pochi altri merita di essere riportato e (ri)scoperto al cinema. Autore di soli quattro sfolgoranti film, regista di culto, venerato, amato, iconico, rivisitato, Jean Vigo.

La sua opera completa esce in sala in una nuova versione restaurata che la restituisce alla sua purezza originaria. A partire ovviamente dall’immortale L’Atalante, inno all’amore e alla sua eterna giovinezza reso celebre in Italia da Enrico Ghezzi e dalla leggendaria sigla di Fuori Orario, ma con la possibilità di poter programmare anche l’anarchico, irriverente e surreale Zero in condotta e i sorprendenti cortometraggi À propos de Nice e Taris.

Nei pochi anni che gli sono stati concessi (al momento delle riprese di L’Atalante era già malato di
tubercolosi e sarebbe morto nel 1934, a soli ventinove anni) e in poco meno di 200 minuti di cinema rivoluzionario e poetico, Jean Vigo ha tracciato il percorso d’una stella che non si sarebbe mai spenta.

L’ATALANTE

È il film simbolo della cinefilia: quel tuffo nel fiume e il sorriso della sposa in bianco che appare sott’acqua, visti e rivisti grazie ad Enrico Ghezzi e alla leggendaria sigla di “Fuori Orario”, sono l’immagine stessa della passione per il cinema.

Riportare L’Atalante in sala, in versione restaurata e per la prima volta nella sua “veste originaria” dopo un attento e lungo lavoro di ricerca sui diversi materiali (e sulle differenti versioni) esistenti, è quindi un’occasione d’oro per scoprire che film straordinario c’è intorno a quel tuffo: un inno poetico alla giovinezza eterna dell’amore che si gioca attorno ai tre protagonisti: il marinaio (l’indimenticabile Père Jules di Michel Simon), il capitano (interpretato da Jean Dasté) e la novella sposa (Dita Parlo, immortalata da L’Atalante, prima di La grande illusion di Jean Renoir). L’Atalante deve però la sua intramontabile magia anche ad altri “personaggi”: il paesaggio francese, il fiume, la chiatta, il viaggio, la fisarmonica e il grammofono, il desiderio e l’illusione, la Parigi immaginata e quella reale, la gelosia, l’amore perduto e ritrovato. E perché no? Anche i gatti dello svalvolato Père Jules.

Restaurato in 4K nel 2017 da Gaumont in collaborazione con Cinémathèque française e The Film Foundation con il supporto di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée presso i laboratori L’Immagine Ritrovata e L’Image Retrouvée a partire da nitrati originali di prima generazione provenienti da BFI – National Archive, Cineteca Italiana e Cinémathèque française

L’appuntamento con il cinema di Jean Vigo proseguirà mercoledì 14 marzo alle ore 21.00 con ZERO IN CONDOTTA (Zéro de conduite, Francia/1933, 44′)

À PROPOS DE NICE (Francia/1930, 25’)

LA NATATION PAR JEAN TARIS, CHAMPION DE FRANCE (Francia/1931, 9′)

ingresso 5 euro

Per informazioni – www.cinemaboldini.it

0532247050

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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