30 Ottobre 2021

Le storie di Costanza /
L’amore di Ettore (Prima parte)

Costanza Del Re

Tempo di lettura: 5 minuti

 

Un giorno Ettore, il maggiordomo della Contessa Malù, vide una bella donna che raccoglieva legna appena fuori dal parco di Villa Cenaroli e se ne innamorò.

Non l’aveva vista bene e nemmeno vi aveva mai parlato, ma tant’è, il cuore accellerò. Desiderò seduta stante coricarsi sopra di lei senza pensare più a nulla. Chissà perché. Forse perché quel giorno era uno dei primi giorni di sole dopo la tanta nebbia dell’autunno lungo il fiume, o forse perché si era definitivamente ripreso da una brutta influenza. Dopo una cura ricostituente prescritta dal medico della contessa, il suo fisico era rinvigorito e pronto a tutto.

Guardò la donna con maggiore attenzione. Era sicuramente di Pontalba. Portava dei jeans blu, le scarpe da ginnastica e una giacca a vento nera. In testa aveva un berretto di lana anch’esso nero dal quale spuntavano dei capelli castano chiaro che, dritti e lunghi, si allungavano decisi lungo la schiena.

Aveva un cesto di vimini che stava riempiendo velocemente di piccoli rami secchi, sparsi fuori dal cancello della villa dopo la potatura dei castagni. La parte più bassa del parco, quella che confinava con il fiume e con la stradina sterrata che portava al cimitero del paese, era infatti ‘abitata’ da enormi castagni che là troneggiavano da molti anni. Ettore li aveva sempre visti, avevano sicuramente molti più anni di lui.

Una volta Guido, il primo fidanzato di Costanza, gli aveva raccontato che da piccolo si divertiva a raccogliere i ricci spinosi delle castagne che si depositavano sul sentiero e a tirarli alle bambine che malauguratamente si avventuravano da quelle parti. Il gioco funzionava particolarmente bene con le bambine che avevano i capelli lunghi. I ricci si impigliavano senza indecisione, e le bambine non riuscivano più a districarli dai capelli, se non tirando vigorosamente e stappando parte della chioma aggrovigliata. Un vero divertimento per quella ‘peste’ del piccolo Guido.

Ettore riguardò la ragazza che raccoglieva la legna di castagno. Quanti anni poteva avere? Forse quaranta. Lui ne aveva cinquanta, poteva andare come età? Dieci anni di differenza erano troppi? … Mah. Era lui ad avere dieci anni di più, quindi la cosa poteva andare, non sarebbe stato accettabile il contrario, una donna con dieci anni di più del suo compagno non era possibile, davvero sconveniente per un maggiordomo come lui.

Che fare? Forse doveva chiedere consiglio a Guido. Rientrò in casa, sicuro del suo innamoramento e per nulla dubbioso sulla reciprocità di tale sentimento. “Se non è amore, sicuramente lo diventerà” pensò mentre rientrava in Villa.

Dopo alcuni giorni, mentre si trovava dove aveva visto la sua innamorata per la prima volta, cioè vicino al cancello che dal castagneto di Villa Cenaroli dava sulla stradina sterrata che portava al cimitero, vide Guido che si stava avvicinando con il suo cane al guinzaglio, un giovane akita inu [Qui] dal manto interamente candido che si chiamava Reblanco.

Reblanco aveva un pedegree importante, dei genitori pluripremiati ed era il padre di alcuni cuccioli di akita che stavano crescendo splendidamente in una casa di Trescia. Lui però non ricordava questa genitura e passava le sue giornate con Guido che lo adorava.

Reblanco era costato tremila euro che, per le finanze di Guido, non era poco. Ma tantè, tra le stranezze di Guido c’era anche il suo modo un po’ originale di considerare i soldi e di usarli in funzione dei desideri più che delle necessità. Soleva dire che tra un desiderio e una necessità c’è una differenza enorme, anzi, che tra l’uno e l’altra esiste quasi sempre un’antitesi. Forse aveva ragione, almeno in parte. Sta di fatto che Reblanco era uno spettacolo e a Pontalba tutti lo guardavano passare con piacere e ammirazione.

Ettore pensò che quello era il momento buono per chiedere a Guido un consiglio sulla sua innamorata.
– Ciao Guido, stai portando Reblanco a spasso?
– Si, avevamo voglia entrambi di sgranchirci le zampe – gli risponde Guido un po’ distrattamente, mentre tira Reblanco per il guinzaglio cercando di farlo rallentare.
– Mi sono innamorato di una signora che è venuta qui alcuni giorni fa a raccogliere la legna e adesso non so cosa fare, come rintracciarla, come dichiararmi.
– Secondo me l’unica cosa sensata da fare è sposarla!
– Ma non la conosco, non so nemmeno come si chiama!
Proprio per questo te la puoi sposare, è ancora una sorpresa. Se tu la conoscessi davvero ti passerebbe la voglia. Invece adesso puoi ancora sposare una favola, una principessa che è esattamente come tu la vuoi. Evvai super-Ettore! Sposati la paesana e facci subito un figlio.

E questo è Guido, un po’ saggio, un po’ genio, un po’ pazzo, un po’ triste. Quel che dice lo pensa davvero, i suoi consigli sanno essere utili seppur nella loro originalità. Spesso tra i suoi suggerimenti si nasconde la luce, altre volte il terreno per un cammino irrealizzabile. Uno così bisogna prenderlo a piccole dosi e distillare quello che dice, in modo da isolare l’illuminazione dalla stranezza, la saggezza dalla malinconia, l’euforia dal nichilismo.

– Grazie del consiglio – gli risponde Ettore e Guido riprende il suo cammino. Tira un po’ il guinzaglio di Reblanco e fa un cenno di saluto con la mano. I due, l’uomo e il cane, allineano il passo al centro della stradina e proseguono tranquillamente sul loro sentiero, già dimentichi dei tormenti di Ettore. Nessuno dei due, per motivi diversi, li considera degni della benchè minima preoccupazione.

Ettore è fermo sul cancello. Li guarda allontanarsi, li trova eleganti, maestosi nel loro incedere in mezzo alla strada e per nulla preoccupati di bloccare il cammino a chi viene in senso contrario. A dire il vero non passa quasi mai nessuno, la strada tra i castagni è tutta loro e ben si adatta all’abbigliamento di Guido e al pelo liscio e folto di Reblanco.

Ora che fare? Come si chiama la donna? A chi chiederlo? Forse a Malù che in paese conosce quasi tutti. Oppure a Serafina che va sempre a comprare la frutta al mercato.
Ettore tornò verso la villa e vide Serafina che stava lavando il pavimento di marmo del poggiolo che dava sulla scalinata.
– Serafina aiutami, mi sono innamorato.
– Ma di chi ti sei innamorato?
– Non so.
– Non sai di chi ti sei innamorato? E’ impossibile!
– Invece è possibile.
– Ma no!
– Ma si!
– No!
– Si!

Quella ‘quadrata’ di Serafina riuscì con poche parole ad instillare nel cervello di Ettore il dubbio di non essere amato e quel dubbio lo gettò in uno stato di sconforto che lo fece piangere a dirotto chiuso nella sua camera e che durò per tutto quel terribile inverno.

Fuori, a Pontalba, imperversava il Covid-19, ma lui visse questo dramma in maniera ovattata, perché il suo cuore era tutto pervaso dalle pene d’amore. Il dubbio di non essere ricambiato dalla sua innamorata lo accompagnò fino agli albori di quella tremenda primavera e lo prosciugò come una castagna secca. Diventò ‘un mondo’ (come in paese si chiamavano appunto le castagne secche).

Ah aime aimer autant qu’il le peut et autant qu’il le veut …” (Ah l’amore, l’amore quanto può e quanto vuole).

L’amore di Ettore (2° parte)

L’amore di Ettore (3° parte)

Costanza e il suo mondo sono solo apparentemente diversi e distanti dal mondo che usiamo definire “reale”, e quasi sovrapponibili ad ogni mondo interiore. Chi fosse interessata/o a visitare gli articoli-racconti di Costanza Del Re, può farlo cliccando [Qui]



Periscopio
Dai primi giorni di febbraio, in cima al “vecchio” ferraraitalia, vedete la testata periscopio, il nuovo nome del giornale. Nelle prossime settimane, nel sito troverete forse un po’ di confusione; infatti, per restare online, i nostri “lavori in corso” saranno alla luce del sole, visibili da tutti i lettori: piccoli e grandi cambiamenti, prove di colore, esperimenti e nuove idee grafiche. Cambiare nome e forma, è un lavoro delicato e complicato. Vi chiediamo perciò un po’ di pazienza. Solo a marzo (vi faremo sapere il giorno e l’ora) sarà pronta la nuova piattaforma e vedrete un giornale completamente rinnovato. Non per questo buttiamo via le cose che abbiamo imparato e scritto in questi anni. Non perdiamo il contatto con la nostra Ferrara: nella home di periscopio continuerà a vivere il nome ferraraitalia e i contenuti locali continueranno a essere implementati. Il grande archivio di articoli pubblicati nel corso degli anni sarà completamente consultabile sul nuovo quotidiano. In redazione abbiamo valutato tanti nomi prima di scegliere la testata “periscopio”: un occhio che cerca di guardare oltre il conformismo e la confusione mediatica in cui tutti siamo immersi. Con l’intenzione di diventare uno spazio ancora più visibile, una voce più forte e diffusa. Una proposta informativa sempre più qualificata, alternativa ai media mainstream e alla folla indistinta dei social media.Un giornale libero, senza padrini e padroni, di proprietà dei suoi redattori, collaboratori, lettori, sostenitori. Nei prossimi giorni i nostri collaboratori, i lettori più fedeli, le amiche e gli amici, riceveranno una mail molto importante.Contiene una proposta concreta per diventare insieme a noi protagonisti di questa nuova avventura. Versando una quota (anche modesta) e diventando comproprietari di periscopio, oppure partecipando all’impresa come lettori sostenitori. Intanto periscopio ha incominciato a scrutare… oltre il filo dell’orizzonte, o almeno un po’ più in là dal nostro naso. Buona navigazione a tutti.

Chi non ha ricevuto la mail e/o volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@ferraraitalia.it

L’autore

Costanza Del Re

E’ una scrittrice lombarda che racconta della vita della sua famiglia e della gente del suo paese, facendo viaggi avanti e indietro nel tempo. Con la Costanza piccola e lei stessa novantenne, si vive la storia di un’epoca con le sue infinite contraddizioni, i suoi drammi ma anche con le sue gioie e straordinarie scoperte.
Costanza Del Re

Ti potrebbe interessare:

  • “IO SONO GLI ALTRI”
    READING DI PRIMAVERA

  • diario in pubblico parole nuove

    Diario in pubblico /
    Parole nuove

  • NON DIRE, MOSTRA
    Interviene Luciana Passero: 3 aprile, ore 17 alla Biblioteca Ariostea

  • Mediterranea è sbarcata a Ferrara

  • Per certi versi /
    Il viale della mente

  • presto di mattina cerva aurora

    Presto di mattina /
    La cerva dell’aurora

  • NATURE URBANE E SPAZI PUBBLICI
    Secondo Incontro sulla Città che Vogliamo: lunedì 27 marzo alle 17

  • Gli operai GKN in piazza per “rompere l’assedio”
    (tutte le puntate di una lunga storia di lotta)

  • Cinquemila litri di acqua:
    critica alle critiche agli ambientalisti imbrattatori

  • Storie in pellicola
    Living: vivere alla ricerca del tempo perduto

L'INFORMAZIONE VERTICALE

CONTATTI
Articoli e informazioni a: redazione@periscopionline.it
Lettere e proposte di collaborazione a: direttore@periscopionline.it
Sostenitori e sponsor a:
Periscopio
Testata giornalistica online d'informazione e opinione, registrazione al Tribunale di Ferrara n.30/2013

Seguici: