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da: AGESCI – Zona di Ferrara

L’impegno e la fiducia nel domani di 30.000 giovani scout, raccontati in uno spettacolo

Sabato 21 febbraio 2015 alle ore 21, presso la Sala San Francesco (Via Savonarola 3, 44121 Ferrara) i ragazzi e le ragazze scout dell’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) della Zona di Ferrara raccontano il loro impegno per il territorio, in uno spettacolo coinvolgente aperto a tutta la cittadinanza. L’iniziativa si colloca nella ricorrenza del ThinkingDay 2015 – #TD2015 e si pone come un passo del cammino che ha portato più di 30.000 giovani scout da tutta Italia a incontrarsi la scorsa estate a San Rossore, in occasione della Route Nazionale.

Nello spettacolo i ragazzi raccontano il percorso, partito all’inizio del 2014, che li ha visti protagonisti prima sul territorio con l’analisi dei bisogni dei giovani di oggi, e poi a San Rossore con la redazione della Carta del Coraggio, consegnata alle autorità dello Stato e della Chiesa. Ora è il tempo di tornare sul territorio e di mettere all’opera le idee e le azioni di coraggioche i ragazzi hanno scelto di realizzare in tutta Ferrara e Provincia.
Il programma inizia alle ore 17, presso la Sala San Francesco, con alcune attività di laboratorio attivo, aperte a tutti i giovani per far conoscere quali sono state le esperienze sul territorio e le avventure vissute a San Rossore. Alle 20 è prevista una cena informale a buffet in condivisione. Alle 21 inizia lo spettacolo pensato e realizzato dai ragazzi che prevede il coinvolgimento del pubblico.
La Carta del Coraggio, elaborata e votata a San Rossore durante la Route Nazionale, rappresenta la sensibilità, il pensiero, le aspirazioni e la volontà di 30.000 ragazzi e ragazze cresciuti nelle comunità scout locali e impegnati per un anno intero in esperienze di incontro con la realtà di questo tempo. Il documento è stato ricevuto da cardinal Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dalla Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha invitato gli scout a presentare ufficialmente la Carta del Coraggio a Montecitorio.
Il Thinking Day (Giornata del Pensiero) è celebrato ogni anno il 22 febbraio, in occasione dell’anniversario della nascita di Robert Baden-Powell fondatore del movimento scout.

Per informazioni: www.ferraragesci.it

 

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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