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Da: Laboratorio Civico Ferrara

Chiedersi chi sono le persone che compongono il gruppo di Laboratorio Civico, gruppo che chiede la certificazione M5S a norma delle regole che disciplinano la vita del Movimento dal nazionale a locale può essere una domanda legittima.
Perché non ci siamo già presentati come M5S? Semplice: le regole interne stabiliscono che per utilizzare logo e simbolo, deve essere, anteriormente alle elezioni, costituita una lista civica che al momento stabilito dagli organi nazionali, chiederà la “certificazione” ovvero la possibilità di presentarsi alle elezioni come Movimento 5 Stelle. Solo in quel momento e ufficialmente, gli aderenti alla lista potranno essere i detentori del logo per il territorio in cui si presentano. Questa procedura è stata utilizzata anche nel 2014, quando la lista dei Grilli Estensi si presentò alle amministrative con un suo candidato sindaco e una sua lista di consiglieri. Queste sono le regole che il Movimento richiede e a cui ci atteniamo scrupolosamente, tanto è che nessuna delle persone che appartiene a questo gruppo utilizza il nome 5 stelle che – sempre per regole interne – fino alle prossime elezioni amministrative è a uso esclusivo dei Cinque consiglieri eletti.
Al di là delle regole, sacrosante e da rispettare in pieno, noi chi siamo? Fisicamente, le persone che compongono questo gruppo ad oggi è un comunque un insieme di attivisti 5 Stelle che sta costruendo giorno per giorno, in contatto con la gente, un programma per la città, un insieme di persone da candidare per il consiglio comunale con un riferimento che sarà il candidato Sindaco e una serie di personalità, sia del movimento, che tecniche, per la lista degli assessorati. Il nostro è un progetto iniziato oganicamente quasi più di un anno fa e a cui stiamo alacremente continuando a lavorare giorno dopo giorno.
Abbiamo intrapreso questo percorso con lo spirito di portare cambiamento alla città. Tale proposito si tradurrà, appunto, in un programma che nasce dal basso e con la collaborazione di esperti, personalità provenienti da vari ambiti professionali e non (imprese, associazioni, ecc…) con cui ci interfacciamo per conoscere il punto di vista del cittadino, delle persone, di quello che una certa politica, definirebbe “della strada”.
Nessuno di noi viene dall’ambito della politica, ha una carriera passata in tal senso. In questi ultimi anni abbiamo collaborato sempre con i consiglieri comunali del M5S: abbiamo aiutato a studiare i vari dossier che venivano portati alla discussione del consiglio comunale, abbiamo partecipato alle commissioni dove venivano fatti gli approfondimenti, organizzato convegni, incontri, parlato con le persone, oltre a collaborare con lo Sportello anticrisi per le pratiche dei cittadini con problemi fiscali, di pensioni, di abitazione, ecc… Tutto questo occupando il nostro tempo gratuitamente, senza guadagnarci nulla, anzi, nel pieno spirito del movimento, tutte le nostre iniziative sono state autofinanziate di tasca nostra e con i contributi delle donazioni volontarie dei cittadini. Non abbiamo utilizzato un solo soldo pubblico per ogni nostra attività.
In consiglio comunale, grazie al valido appoggio dei Consiglieri che collaborano con noi, abbiamo portato varie istanze, di cui alcune anche approvate: ci siamo occupati del bilancio comunale, della gestione delle aziende partecipate, della residenza popolare, del sostegno alla povertà, di rifiuti (modificando il regolamento Tari e quello dell’osservatorio Rifiuti), di Sport, di Sicurezza (chiedendo fondi per il GAD per esempio), di ambiente, di controllo della salute, commercio e di tante altre cose.
Il nostro apporto è stato di studiare, studiare tanto, ognuno con le sue competenze e poi confrontandoci in gruppo e coinvolgendo nuove persone in questo percorso. Abbiamo fatto un lavoro collettivo che è pari a quello dei consiglieri effettivi, ovvero imparando il regolamento sul funzionamento degli organi comunali, scrivendo accesso agli atti, interpelli, emendamenti, ascoltando le osservazioni e le precisazioni che nelle commissioni vengono fatti dagli assessori competenti e dai loro tecnici. Ove ne abbiamo ritenuto che ve ne fossero le sostanziali condizioni, abbiamo anche fatto esposti agli organi competenti perché verificassero la correttezza di quanto realizzato da questa amministrazione.
Crediamo fortemente che per chiedere alla città di essere votati ed eletti, bisogni arrivare preparati, farsi le ossa sul campo e imparare come funziona l’iter di organizzazione del Comune, tutto questo con il nostro tempo e la nostra voglia di fare, perché al contrario degli assessori, di chi sta dentro la “macchina” amministrativa, noi non disponiamo di una struttura che ci aiuta ma ogni atto lo dobbiamo costruire da soli: questo però ci permette di conoscere davvero le cose che finiscono in discussione, al contrario di molti consiglieri che probabilmente, come prassi in ogni assemblea, votano con disciplina di partito e non per conoscenza del tema. Alcune persone ci hanno anche fatto osservazioni: abbiamo chiesto se almeno loro avessero letto gli atti che ci venivano rimproverati o le posizioni che abbiamo preso. Ci hanno, per la maggiore, risposto di no.
Le critiche le accettiamo, anche noi sbagliamo umanamente: però che vi sia conoscenza e consapevolezza di ciò che si argomenta, perché in tale ottica la dialettica politica è sempre ben accetta. Aiuta a crescere.
Dal momento in cui Laboratorio Civico ha annunciato la sua idea di certificarsi ha anche incrementato il proprio raggio di attività: abbiamo iniziato a lavorare su vere e proprie delibere da proporre in consiglio comunale in accordo con il M5S: noi protestiamo per ciò che non funziona ma proponiamo anche una alternativa e iniziamo già ora costruendo soluzioni che, in caso di presentazione e vittoria nel 2019, se approvate, ci aiuteranno ad anticipare il governo della città. Noi ci prepariamo a costruire, a ridare vita a una città in profonda decadenza, sia con piani di lungo periodo ambiziosi, sia nelle piccole cose quotidiane. Lavoriamo, costruiamo, realizziamo atti in anticipo, che se questa amministrazione non accetterà, rappresenteranno provvedimenti già disponibili e approvabili alla prima riunione di Giunta. Qualcuno potrà dire che siamo ambiziosi: crediamo solo che si debba lavorare, prepararsi per una tornata amministrativa che speriamo ci veda protagonisti in prima fila. Crediamo che Ferrara meriti un po’ di coraggio e di visione, che non si debba guardare all’oggi e al presente. Solo con un progetto per la città, che stiamo costruendo giorno per giorno, si debba ridare dignità a una Ferrara che si merita, a nostro avviso, molto di più di quanto oggi è costretta a vivere.

Laboratorio Civico Ferrara

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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