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Da: Ufficio Stampa Comune di Codigoro

La street art è approdata a Codigoro grazie al progetto “DeltArte”, promosso dall’Associazione culturale Voci per la libertà, coordinata da Melania Ruggini.
In questi giorni le facciate della scuola d’infanzia “Pollicino” si sono trasformate in un gigantesco, variopinto murales, che richiama tutti a riflettere sui temi del rispetto del pianeta. Un orsetto trattiene nella zampa un frammento di ghiaccio, evocando i rischi correlati al surriscaldamento della terra con conseguente drastico ridimensionamento del Polo Nord. Altri sono i simboli racchiusi nell’opera realizzata dallo street artist Zentequerente, che puntano a far riflettere bimbi, adolescenti e adulti sui temi della sostenibilità ambientale e della pace. “Ho abbracciato con entusiasmo la proposta di collaborazione avanzata da Melania Ruggini – afferma il Sindaco Sabina Alice Zanardi -, perchè reputo che la street art, unita ad un tema caro a tutti e di grande attualità, quale è la tutela ambientale, sia un veicolo formidabile per la crescita dei nostri ragazzi. Il Comune di Codigoro si è unito con piacere alla provincia di Rovigo e ai Comuni di Corbola, Lendinara, Loreo, Rosolina, Taglio di Po e alle scuole dei territori interessati, per dare forma al festival ‘Save the planet, Street art per l’ambiente e i diritti umani’. Da subito – aggiunge il Sindaco – l’idea di coinvolgere gli alunni delle scuole, rendendoli protagonisti della trasformazione di luoghi simbolo in un museo a cielo aperto, ha colto il mio favore.” I Comuni protagonisti del festival di arte urbana si sono così trasformati in un museo di arte urbana itinerante, tutto da scoprire, da vivere e da raccontare. Il progetto consente di realizzare circuiti virtuosi di scambio culturale, di visita per turisti, scolaresche e cittadini, aprendo un nuovo stimolante fronte legato al turismo ambientale e agli itinerari naturalistici, in grado così di unire paesaggio e arte contemporanea. “Ringrazio per la collaborazione la dirigente scolastica Ines Cavicchioli, l’associazione culturale Voci per la libertà e lo street artist Zentequerente, per aver realizzato il magnifico murales, che ha vivacizzato e colorato la scuola d’infanzia di Codigoro, d’ora in avanti portavoce di un messaggio universale. Il rispetto del pianeta Terra è un appello che ci riguarda tutti in prima persona.” Il murales sarà inaugurato dal Sindaco Sabina Alice Zanardi e dalla Dirigente scolastica Ines Cavicchioli il 3 ottobre prossimo, alle ore 11.30.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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