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Da: Associazione Piazza Verdi Ferrara

LA SCUOLA, IL COVID, GLI INTERVENTI NECESSARI NELL’IMMEDIATO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO, ORA EVIDENTE, NEL NOSTRO TERRITORIO.

Il rientro a scuola in presenza per le Superiori, se pure ora solo al 50%, è una scelta essenziale per garantire a studentesse e studenti un’insegnamento fatto di reale contatto umano e visivo e di socialità, per ridurre il pericolo di dispersione scolastica e per assicurare le lezioni a tutti, anche a chi ha difficoltà di connessione o ad avere a disposizione la strumentazione adeguata alla Didattica a Distanza.
Tuttavia, è indispensabile che il rientro sia stabile, non occasionale, e perché questo accada occorre mettere in atto tutte le misure di sicurezza possibili. E questo non sta accadendo.
Il rischio zero non esiste in alcuna situazione, figuriamoci in presenza di una pandemia come questa, ma è possibile agire per ridurlo il più possibile.
Le segnalazioni verbali e fotografiche che ci arrivano da studenti, docenti e genitori, raccontano scelte strutturali e situazioni occasionali che necessitano di un immediato cambio di rotta.
Se all’interno degli Istituti scolastici molto sta funzionando – distanziamento, anche se la salita ai piani superiori pare da perfezionare in diverse scuole, mascherine, igienizzazione – non è così all’esterno. I mezzi di trasporto e le corse sono certamente aumentati, ma evidentemente ancora non bastano dal momento che numerosi ragazzi compiono il percorso, soprattutto dai piccoli Comuni, stipati e spesso anche in piedi. Gli steward che impediscono gli assembramenti fuori e dentro i pullman sono presenti solo alle partenze principali dei mezzi (stazione e scuole) e non anche alle diverse fermate; in questo modo pure i pullman che partono carichi al regolare 50%, sono in breve stracolmi. E’ chiaro che i mezzi, se già occupati nelle percentuali indicate, non dovrebbero caricare persone ad altre fermate, ma così non sta andando. Gli studenti segnalano anche la presenza di troppe persone sugli autobus prive di mascherine e non solo ragazzi, ma anche adulti.
Quello che chiediamo, dunque, è una verifica più puntuale della domanda (nessun ragazzo deve, ovviamente, restare a piedi); un aumento degli steward da posizionare anche alle diverse fermate e sui mezzi per garantire che non si superi la capienza del 50%; indicazioni nette agli autisti perché non carichino oltre le percentuali previste, vigili urbani e forze dell’ordine su autobus e
pullman per multare chi è privo di mascherina.

Pare evidente, infine, che dotare alunne, alunni e docenti soltanto di mascherine chirurgiche non basti: sarebbe opportuno che il Ministero prevedesse l’invio di dispositivi più efficaci.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it