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Da: Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

L’accessibilità è anche questione di punti di vista. Entra così nei ristoranti ferraresi il progetto pensato nel 2019 da Ascom Confcommercio Ferrara, dall’Ufficio Benessere Ambientale del Comune di Ferrara, e dalla sezione locale dell’Unione Italiana Dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) che garantisce ai non vedenti la concreta possibilità di leggere appieno i menu dei locali. Grazie a questa collaborazione, alcuni ristoranti aderenti a Fipe Confcommercio hanno deciso per primi di aderire all’iniziativa e sono stati dotati della trascrizione in braille dei loro menù, ora a disposizione dei clienti che ne avessero bisogno.
“Si tratta di un iniziativa lodevole – spiega Alessandra Mambelli, presidente della sezione di Ferrara dell’UICI – in quanto le persone non vedenti amano poter gustare le specialità locali . Inoltre la nostra città che offre bellezze architettoniche può dunque legare la fruizione del patrimonio artistico alla degustazione di quello enogastronomico. Il progetto prevede inoltre anche la realizzazione di un “cena al buio” con i ristoratori che ci auguriamo venga realizzata quanto prima”.
Allo stesso tempo, non essendo necessariamente il linguaggio braille conosciuto da tutti, l’Unione Ciechi ha anche verificato l’effettiva accessibilità dei rispettivi siti internet dei ristoranti alla voce ‘menù’, in modo da offrire anche un secondo tipo di consultazione , attraverso computer o smartphone, a chiunque ne avesse bisogno. “Vogliamo aprirci sempre di più alle esigenze di accessibilità di questa tipologia di di clientela dando prova di un’attenzione concreta e sensibile al tema dell’accessibilità – commenta Matteo Musacci, presidente provinciale dei Pubblici Esercizi del sistema Confcommercio – in particolare ringrazio Fausto Bertoncelli, già responsabile dell’ufficio comunale benessere ambientale, grazie al quale ha preso avvio questa intelligente iniziativa”. Per Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio: “L’iniziativa è la conferma dell’attenzione a questi temi come l’accessibilità che rimane prioritario per la nostra Associazione”. Gli imprenditori che hanno voluto partecipare rendendo in questo senso accessibili le proprie attività sono al momento, in questa primissima fase di test, i ristoranti L’Antico Giardino (Ravalle), Cusina e Butega (Ferrara), Lanzagallo (Gaibana), Leon d’Oro (Ferrara), e Le 2 Comari (Ferrara). Chi volesse entrare nel circuito può rivolgersi agli uffici di Ascom Confcommercio a Ferrara ed in questo senso: ” Questo è un tassello importante – conclude Roberto Vitali esperto di accessibilità e componente della giunta provinciale di Ascom – che aggiunge ulteriori elementi di accessibilità ed ospitalità alla nostra città. L’apertura a queste esigenze è il presupposto per incrementare l’offerta del turismo accessibile”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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