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da: organizzatori

Interpellanza dei consiglieri M5S Andrea Bertani e Raffaella Sensoli sullo stato dei lavori dopo le violente mareggiate dello scorso inverno: “La Regione ha impiegato 950mila euro ma il piano straordinario di ripascimento con sabbie sottomarine non ha ricevuto ancora il finanziamento. La Giunta chieda i soldi al Ministero, non possiamo più aspettare”.

“Per riparare i danni più urgenti provocati dalle mareggiate dello scorso febbraio la Regione ha già stanziato 950mila euro per le nostre spiagge. Peccato però che il piano straordinario di ripascimento, il cosiddetto progettone 3, sia ancora in alto mare visto che il Ministero non ha ancora messo a disposizione un centesimo”.
È questa la denuncia dei consiglieri regionali M5S Andrea Bertani e Raffaella Sensoli che oggi pomeriggio hanno presentato una interpellanza durante la seduta dell’Assemblea Legislativa per chiedere a che punto fossero le azioni per riparare i danni delle violente mareggiate che nello scorso febbraio hanno devastato la costa adriatica della regione.
“L’assessore Gazzolo nella sua risposta ha ammesso che da Roma non è arrivato ancora nessuno dei 20 milioni previsti per il finanziamento per il progettone 3 – spiegano i due consiglieri M5S – Quasi certamente dovremmo aspettare un altro anno per la riqualificazione delle nostre spiagge, esponendoci così a rischi sempre più gravi come le mareggiate dello scorso inverno ci hanno confermato. Chiediamo alla Giunta di fare tutto il possibile per chiedere che questi fondi vangano sbloccati.
Non possiamo perdere altro tempo”. Nell’interpellanza si chiedevano spiegazioni sulle azioni messe in campo dalla Regione per contrastare il fenomeno della subsidenza, sempre più preoccupante. “L’assessore si è detta tranquilla, sostenendo che i dati in possesso dell’Arpa parlano di un contenimento della subsidenza in questi anni se non una sua diminuzione – aggiungono Bertani e Sensoli – La subsidenza ha effetti devastanti soprattutto in alcune zone quali ad esempio il tratto di costa di Lido di Dante dove si registra una subsidenza di circa 1,9 cm all’anno (la velocità di abbassamento più elevata di tutto il litorale) e di Cesenatico, che dal 1950 al 2005 è scesa di ben 116 centimetri.
Fra le cause di subsidenza, anche il continuo prelievo di idrocarburi che interessano le nostre coste. Ecco perché citare, come ha fatto l’assessore, l’accordo tra il Comune di Ravenna ed Eni per lo studio di questo fenomeno è a nostro avviso fuori luogo.
Visto che il fondo da 12 milioni di euro destinato da ENI per interventi a favore dell’ambiente, sembra sia vincolato ad un preciso impegno politico del Comune: fare pressione sulla Regione, per spianare la strada a nuove trivellazioni.
La Regione sullo sfruttamento dei giacimenti assicura che in ogni procedura di VIA vengono valutate le migliori opere compensative rispetto alle problematiche indotte dal fenomeno della subsidenza, ma non basta – concludono i consiglieri – Per tutelare le nostre spiagge, la nostra costa, si deve avere il coraggio di dire no una volta per tutte al prelievo di idrocarburi”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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