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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

In particolare segnaliamo l’avvicendarsi – a partire dal 23 gennaio – di icone del jazz internazionale come Eddie Gomez, Marc Ribot, Joyce Moreno, Nels Cline, Roberto Gatto, Michael Blake, Giovanni Guidi e James Carter, tra gli altri.
Si rinnova la collaborazione con Ferrara Musica attraverso la rassegna OFF, che prevede l’esibizione dei Solisti della Chamber Orchestra Of Europe (8/2).
Dj set, presentazioni di nuovi progetti discografici e infuocate jam session caratterizzano la cornice di Monday Night Raw che in questi mesi ospita artisti quali Pietro Tonolo, Matteo Bortone, Fabio Giachino, Gaetano Riccobono, ecc.
Con “Friday Jazz Dinner (Il Jazz servito nel piatto)” il Jazz Club Ferrara inaugura la nuova serie di venerdì gastronomico-musicali in cui le invitanti proposte culinarie elaborate dal Wine-Bar del Torrione sposano i colori del miglior jazz dal vino in circolazione nel nostro territorio.
Last but not least, va in scena The Tower Jazz Composers Orchestra (29/01 ; 26/02). Si avvera un piccolo sogno del Jazz Club Ferrara, quello di poter presentare – con cadenza mensile – la propria orchestra residente, la cui performance sarà preceduta da coinvolgenti opening act.
Restando a completa disposizione per qualsiasi ulteriore informazione, interviste e invio immagini, ringrazio in anticipo per la preziosa collaborazione.
Auguri per il nuovo anno, Eleonora Sole Travagli
Di seguito la programmazione completa:
MAIN CONCERTS
Sabato 23 gennaio, ore 21.30:
Eddie Gomez Quartet
Alessandro Presti, tromba;
Salvatore Bonafede, pianoforte;
Eddie Gomez, contrabbasso;
Roberto Gatto, batteria
Sabato 30 gennaio, ore 21.30:
Marc Ribot Solo
Marc Ribot, chitarra
+ Opening Act
Sara Ardizzoni Solo
Sara Ardizzoni, voce e chitarra
Sabato 6 febbraio, ore 21.30:
James Carter Organ Trio
James Carter, sassofoni e clarinetti;
Gerard Gibbs, organo;
Alex White, batteria
Lunedì 8 febbraio, ore 21.30:
OFF in collaborazione con Ferrara Musica e Chamber Orchestra of Europe Soloists
Huw Watkins, pianoforte;
Romain Guyot, clarinetto;
Mats Zetterqvist, violino;
Richard Lester, violoncello
Sabato 13 febbraio, ore 21.30:
Joyce Moreno – Kenny Werner “Poesia”
Joyce Moreno, voce e chitarra;
Kenny Werner, pianoforte
Sabato 20 febbraio, ore 21.30:
Nels Cline – Julian Lage “Room”
Nels Cline, chitarra;
Julian Lage, chitarra
Sabato 27 febbraio, ore 21.30:
Michael Blake “Tiddy Boom” Quartet
Michael Blake, sassofoni;
Giovanni Guidi, pianoforte;
Greg Cohen, contrabbasso;
Jeremy Clemons, batteria
MONDAY NIGHT RAW
Lunedì 25 gennaio, ore 21.30:
Fabio Giachino Trio
Fabio Giachino, pianoforte;
Davide Liberti, contrabbasso;
Ruben Bellavia, batteria
Lunedì 1 febbraio, ore 21.30:
Gaetano Riccobono Quintet
Gaetano Riccobono, voce;
Oscar Zenari, pianoforte;
Marco Grillo, chitarra;
Luca Pisani, contrabbasso;
Massimo Chiarella, batteria
Lunedì 15 febbraio, ore 21.30:
Matteo Bortone Travelers
Antonin-Tri Hoang, sax alto e clarinetti;
Francesco Diodati, chitarra;
Matteo Bortone, contrabbasso;
Ariel Tessier, batteria
Lunedì 22 febbraio, ore 21.30:
Pietro Tonolo Quartet
Pietro Tonolo, sassofoni;
Dario Carnovale, pianoforte;
Lorenzo Conte, contrabbasso;
Cory Cox, batteria
Lunedì 29 febbraio, ore 21.30:
Carlo Atti Superbalance 4et
Carlo Atti, sax tenore;
Fabrizio Puglisi, pianoforte;
Stefano Senni, contrabbasso;
Tommaso Cappellato, batteria
FRIDAY JAZZ DINNER – Il Jazz servito nel piatto –
Venerdì 5 febbraio, ore 21.30:
Tre
Silvia Donati, voce;
Giancarlo Bianchetti, chitarra;
Roberto Rossi, percussioni
Venerdì 12 febbraio, ore 21.30:
Valerio Pontrandolfo Trio
Valerio Pontrandolfo, sax tenore;
Stefano Senni, contrabbasso;
Marco Frattini, batteria
Venerdì 19 febbraio, ore 21.30:
Vocione
Marta Raviglia, voce e pianoforte;
Tony Cattano, trombone
THE TOWER JAZZ COMPOSERS ORCHESTRA
Venerdì 29 gennaio, ore 21.30:
The Tower Jazz Composers Orchestra
Piero Bittolo Bon, sassofoni, clarinetti, direzione e arrangiamenti;
Alfonso Santimone, pianoforte, elettronica, direzione e arrangiamenti;
Martina Biguzzi, flauto; Gianluca Fortini, clarinetti;
Stefano Radaelli, Tobia Bondesan, Giovanni Benvenuti, sassofoni;
Pasquale Paterra, Mirko Cisilino, trombe;
Lorenzo Manfredini, Federico Pierantoni, tromboni;
Alessandro Garino, Federico Rubin, pianoforte;
Riccardo Morandini, chitarre; Stefano Dallaporta, contrabbasso;
Simone Sferruzza, Andrea Grillini, batteria
+ Opening Act
Fried Trio
Frank Martino, chitarra ed elettronica;
Stefano Dallaporta, contrabbasso;
Diego Pozzan, batteria
Venerdì 26 febbraio, ore 21.30:
The Tower Jazz Composers Orchestra
Piero Bittolo Bon, sassofoni, clarinetti, direzione e arrangiamenti;
Alfonso Santimone, pianoforte, elettronica, direzione e arrangiamenti;
Martina Biguzzi, flauto; Gianluca Fortini, clarinetti;
Stefano Radaelli, Tobia Bondesan, Giovanni Benvenuti, sassofoni;
Pasquale Paterra, Mirko Cisilino, trombe;
Lorenzo Manfredini, Federico Pierantoni, tromboni;
Alessandro Garino, Federico Rubin, pianoforte;
Riccardo Morandini, chitarre; Stefano Dallaporta, contrabbasso;
Simone Sferruzza, Andrea Grillini, batteria
+ Opening Act
Venice Connection Quartet
Tommaso Troncon, sax tenore;
Paolo Garbin, pianoforte;
Vincenzo Della Malva, contrabbasso;
Enrico Smiderle, batteria

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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