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Da: Giorgio Fabbri

Ho letto con interesse l’intervento di Cristiano Zagatti, di cui conoscevo i trascorsi infermieristici ma non le velleità poetiche, sul 25 aprile.

Premesso che nella sostanza sono d’accordo vorrei ricordare tre cose al segretario generale della CGIL ferrarese.

1) La Liberazione non fu solo frutto della “lotta partigiana” di cui parla Zagatti. Ad essa contribuirono in maniera rilevante anche i militari delle Forze Armate regolari, che diedero un elevato contributo (spesso misconosciuto) alla lotta contro i Tedeschi. Fra essi desidero ricordare tre ferraresi, tutti decorati al Valor Militare: Giorgio Anselmi, Oscar Galloni e Giorgio Zanardi.

2) La nostra Costituzione è certamente il fondamento della società civile, ma deve essere accettata e rispettata, senza omissioni, in tutte le sue parti : anche quando definisce la famiglia “società naturale fondata sul matrimonio” o parla della difesa della Patria quale “sacro dovere del cittadino”.

3) I soldati italiani e i partigiani combatterono con le armi in pugno contro il nemico. Non sventolando bandiere arcobaleno, facendo sermoni pacifisti, offrendo fiori alle SS o distribuendo volantini contro la guerra. Prima di esprimere sostegno a chi proclama che tutte le guerre sono ingiuste (“senza se e senza ma”) e che le armi sono da ripudiare – come accaduto in passato – Zagatti ricordi che la “Guerra di Liberazione” è stato un conflitto armato e che esistono anche guerre sacrosante, come quelle che un popolo combatte per riconquistare la libertà conculcata dall’invasore che lo opprime.

Senza le battaglie e senza il sangue versato dagli Alleati e da chi partecipò alla Resistenza, l’Europa sarebbe stata a lungo oppressa dai nazisti, in barba alle anime candide che vedono le armi solo come uno strumento da ripudiare.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it