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Internazionale a Ferrara

Edizione straordinaria focus Stati Uniti e cultura

 

Continua, con la nuova formula digitale, Internazionale a Ferrara. Nell’appuntamento di febbraio, al centro i rapporti tra Europa e Stati Uniti sotto la presidenza di Biden, un’analisi del capitale e un panel su come ripartire dalla cultura per uno sviluppo davvero sostenibile. Ancora una volta in diretta streaming.

In diretta streaming

Durante l’ultima campagna elettorale, terminata con l’elezione di Joe Biden e Kamala Harris a cui sono seguite proteste culminate poi con gli assalti di Capitol Hill, gli Stati Uniti hanno mostrato al mondo vecchie e nuove vulnerabilità. Parallelamente la pandemia ha acuito le disuguaglianze economiche e sociali rivelando il lato più problematico del capitalismo. L’Europa si trova quindi ad affrontare diverse sfide, da come immaginare uno sviluppo più equo e sostenibile a quale ruolo aspirare nella leadership mondiale dopo i contrasti con Trump.

Torna per approfondire questi grandi temi, Internazionale a Ferrara. Appuntamento sabato 20 e domenica 21 febbraio in diretta streaming sul canale Facebook del settimanale con il festival di giornalismo organizzato dalla rivista diretta da Giovanni De Mauro in collaborazione con il Comune di Ferrara. Un format nuovo per “un festival ponte” che vedrà un appuntamento al mese fino a maggio. Una modalità diversa pensata per conciliare il rispetto delle limitazioni imposte dalle norme anti-covid con il desiderio di mantenere saldo il rapporto con la città e con il pubblico che negli anni ha partecipato alla manifestazione. Tutte le indicazioni per seguire il panel si trovano sul sito www.internazionale.it/festivale

“I rapporti e le influenze reciproche tra vecchio e nuovo continente da sempre sono al centro dell’analisi geopolitica – ha detto Chiara Nielsen, direttrice del festival e vice direttrice di Internazionale – in questo nuovo appuntamento del festival vogliamo dare spazio a voci nuove e punti di vista non allineati per aprire un’analisi che ci porti fuori dall’emergenza per tornare a parlare di ripartenza da una prospettiva più inclusiva che vede nella cultura una leva di rilancio”

Gli Stati Uniti tra rinascita e conflitti

Gli Usa sembrano attraversare una crisi di portata storica. Mentre si avvicina l’impeachment dell’ex presidente Trump, Biden annuncia i suoi primi provvedimenti, in discontinuità rispetto alla precedente presidenza soprattutto per quanto riguarda l’immigrazione e l’approccio alla pandemia. Non si placano però le teorie cospirazioniste e le manifestazioni del suprematismo bianco. Intanto l’Europa si prepara ad avere rapporti con questa nuova amministrazione. Clima. Commercio. Sicurezza. Governance globale. Come cambieranno i rapporti tra l’Europa e gli Stati Uniti del nuovo presidente Joe Biden, dopo le tensioni e i contrasti dell’amministrazione Trump? Se ne discuterà nel panel Amici come prima, sabato 20 febbraio ore 16, nel quale interverranno Steven Erlanger, attualmente principale corrispondente diplomatico per l’Europa del New York Times, il politologo Ivan Krastev, presidente del Center for Liberal Strategies di Sofia, Antonio Parenti, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, e la giornalista del New Statesman Emily Tamkin. Introduce e modera Andrea Pipino, Internazionale. L’evento è realizzato in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

Ma si parlerà di Stati Uniti anche domenica 21 alle 18. Nell’ultimo anno sono venute alla luce tutte le ferite e le contraddizioni della società statunitense. Se ne parlerà durante Le verità dimenticate degli Stati Uniti, un viaggio attraverso la storia del paese per capire le radici profonde di questa crisi grazie all’intervento di Jill Lepore, docente di Storia americana all’università di Harvard, e editorialista del New Yorker, intervistata da Alessio Marchionna, Internazionale. Il recente saggio di Lepore, Queste verità, una storia degli Stati uniti d’America (Rizzoli, 2020) è stato segnalato tra i “libri dell’anno” dal New York Times e dal Washington Post.

Il capitale e la cultura

Trent’anni dopo la bulimia economica degli anni ‘80, invece di celebrare la prosperità per tutti, stiamo discutendo se la disuguaglianza abbia già raggiunto il livello che aveva prima della rivoluzione francese. Naturalmente le spiegazioni non mancano, sia in chiave marxista che liberista. Ma pochi rispondono alla domanda: come viene originariamente creato il capitale? Perché esso esce indenne da cicli economici e shock avversi che, invece, procurano a tanti gravi problemi? Se ne parlerà sabato 20 febbraio alle ore 18, durante la presentazione de Il codice del Capitale (Luiss Press, 2021) della giurista Katharina Pistor. La professoressa della Columbia Law School, intervistata da Alessandro Lubello, Internazionale, spiegherà come la legge, quando è usata bene, sia uno strumento fondamentale per garantire l’ordine sociale, anche se nel corso della storia è stata messa al servizio del capitale per creare ricchezza e disuguaglianza. Quello che Pistor mette in luce nel suo libro e di cui parlerà durante l’incontro è che, soprattutto nei paesi di common law, l’evoluzione giuridica, grazie alle spinte degli avvocati e alla recettività delle corti, ha portato a una forte espansione del perimetro e delle prerogative attribuite ai diritti di proprietà.

Mentre domenica 21 febbraio, alle 16, si discuterà del ruolo dell’arte dopo la crisi da covid-19 per la sperimentazione di nuovi modelli economici. In Ripartire dalla cultura (in collaborazione con la Fondazione Unipolis) Paola Dubini, Università Bocconi di Milano, Christian Greco, direttore del Museo egizio, Florinda Saieva, Farm Cultural Park e l’artista e architetto argentino Tomás Saraceno, moderati da Daniele Cassandro, Internazionale, discuteranno del ruolo che chi lavora e vive con l’arte ha per lo sviluppo sostenibile del Paese. L’arte può aprire le nostre città e renderle inclusive, fornendo opportunità di educazione e generando nuove forme di turismo di prossimità? Questioni ancora più urgenti per pensare alla ripartenza dopo la lunga chiusura dovuta alla pandemia.

Un festival per tutti

L’incontro in streaming sarà in italiano e inglese, con traduzione simultanea, gratuito e senza bisogno di iscrizione. Dopo il live resterà disponibile sul sito di Internazionale. Tutte le indicazioni per seguire gli appuntamenti di febbraio sono disponibili sul sito di Internazionale: www.internazionale.it/festival

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Riceviamo e pubblichiamo


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