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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Un’alleanza perfetta tra il commercio e il mondo dello sport estense: è stato presentato con successo alla conferenza di sistema nazionale della Confcommercio che si è svolta nei giorni scorsi a Chia – di fronte ad una platea di un migliaio di dirigenti – il progetto “Insieme si cresce” che vede la partnership tra Ascom Ferrara e le società più rappresentative del mondo dello sport cittadino: il riferimento è alla Mobyt, alla Spal, alla Quattro Torri, alle Aquile, al Club Officina Ferrarese che guardano al progetto con attenzione e sensibile coinvolgimento. Dunque tutte le discipline estensi (pallacanestro, calcio, pallavolo, football americano e automobilismo storico) insieme ad Ascom Confcommercio coese in un unico percorso comune che ha trovato l’attenzione ed il plauso del presidente nazionale Carlo Sangalli.
“Si tratta di costruire concretamente opportunità di crescita e sviluppo per il territorio – commenta il presidente provinciale di Ascom Ferrara Giulio Felloni – con collaborazioni innovative in un settore – lo sport – che è di particolare interesse per il diffuso coinvolgimento sulla nostra comunità con tutti i riflessi del caso in ambito sociale oltre che economico”.
Davide Urban, direttore generale di Ascom, che – nel corso della Conferenza Organizzativa Nazionale – ha tenuto le conclusioni durante l’assemblea plenaria del gruppo di lavoro nazionale “Su andamento dei consumi e stili di vita”, ricorda: “I flussi di tifosi rappresentano essi stessi una componente turistica di tutta rilievo. Insomma lo sport può essere un volano significativo per la promo commercializzazione della città e del territorio provinciale”.
Oltre dunque all’attenzione all’evento sportivo l’obiettivo – concreto – è di trasmettere visibilità ma soprattutto di commercializzare il sistema Ferrara.
Il progetto prevede due passaggi: in primo luogo Ascom Confcommercio curerà l’ospitalità per le squadre che verranno qui a Ferrara nelle diverse discipline. In secondo luogo verranno realizzati degli appositi pacchetti turistici per i sostenitori delle squadre in trasferta a Ferrara per consentire, in sinergia con il consorzio provinciale Visit, di incrementare il pernottamento in loco proponendo la provincia da Cento a Comacchio passando ovviamente per Ferrara
Un progetto sinergico tra commercio e sport, individuato da Ascom Ferrara, che potrebbe avere anche sviluppi a livello nazionale in Lega Pro, dove milita la Spal, divenendo un vero e proprio modello vincente da esportare, in tutta Italia, non solo nel sistema Confcommercio ma soprattutto nel mondo del calcio professionistico.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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