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Da: Organizzatori

INNESTI è la prima edizione, della durata di due giorni, che parla di sostenibilità ambientale e stato di salute del nostro Pianeta, curata da GruppoZero all’interno “dell’incubatore di futuro” del centro studi Dante Bighi. Il 26 e 27 Novembre 2016, gli spazi di Villa Bighi a Copparo ospiteranno attività di genere vario dedicate sia al mondo dei piccoli che quello degli adulti con un doppio laboratorio per bambini delle scuole medie ed elementari, la proiezione di due docu-film e un film, tre tavole rotonde con ospiti locali e internazionali, una mostra fotografica e due momenti conviviali con aperitivi a base di vini biodinamici e prodotti della terra a kmzero.
Nelle sale del centro studi copparese si incontreranno per la prima volta otto realtà locali, nazionali e internazionali, confrontandosi attorno alla “questione ambientale” secondo un percorso di intrecci che vedranno coinvolti: Sea Shepherd Italia, Guardie Ittiche Volontarie provinciali, il Museo di Storia Naturale di Ferrara, Arvaia, Il Turco, EKW Movimento d’avanguardia enoica, la Biopastoreria di TerraViva e Witoor. Ogni soggetto presenterà sia le attività che guidano il loro quotidiano in difesa dello spreco, della distruzione, dell’alimentazione, della mobilità sostenibile, del riuso dei beni abbandonati, dell’ambiente, degli ecosistemi di terra e del depauperamento della vita marina, sia le proprie visioni di futuro orientate al riequilibrio e alla difesa della vita sul Pianeta Terra.
Con un taglio trasversale, INNESTI, porta a incontrarsi in un unico luogo associazioni, gruppi, movimenti, liberi cittadini attivisti e non, che si occupano a vario titolo di condurre una battaglia per ripensare il modello di sviluppo, da quello odierno altamente aggressivo a quello futuro potenzialmente pacificante e in equilibrio con il Pianeta. Non c’è più tempo per mettersi attorno a tavoli o scrivere Agende, è tempo di agire, scambiare pratiche di vita alternativa per iniziare a tracciare una direzione verso il riequilibrio delle risorse per superare il modello distruttivo del secolo passato.
La rassegna di due giorni è patrocinata dall’Unione Terra e Fiumi nella figura delle Amministrazioni di Copparo e di Ro, un comune di Terra e un comune rivierasco affacciato sul fiume Po, il tutto allestito nella cornice di Villa Bighi che da dieci anni si pone come luogo di scambio, sostegno, visioni e pratiche di scenari futuri.

Sabato 26 Novembre 2016
h.9:00 – 12:00 ‘Pirati per un giorno!’ laboratorio per bambini 6 – 14 anni, a cura di Sea Shepherd
Attraverso storie, giochi e semplici attività, i ragazzi potranno rendersi conto che tutti noi possiamo fare la differenza e fare la nostra parte in difesa delle specie marine e del nostro habitat.

h.16:00 Apertura mostra fotografica a cura di Sea Shepherd

h.16:30 TALK I: Sea Shepherd presenta Operazione Siracusa e Operazione Pelagos con proiezione docu-film sulle campagne italiane in difesa delle acque e delle specie marine, contro lo sfruttamento dei mari e la distruzione degli ecosistemi.

h.17:30 TALK II: un confronto a più voci sulla pesca di frodo, sul bracconaggio ittico e sulle forme per preservare l’ecosistema marino: un problema che ci riguarda da vicino.
interverranno: Sea Shepherd Italia | Guardie Ittiche Volontarie provinciali, ref. Marco Falciano | Museo di Storia Naturale di Ferrara, ref. Marco Caselli

h.18:30 Cordiali & Aperitivo curato da GruppoZero

Domenica 27 Novembre 2016
h.17:30 TALK III: Nuovi comportamenti di vita a impatto minimo. Una tavola rotonda moderata dal giornalista Matteo Bianchi, con ospiti che presentano le loro esperienze e le loro visioni di futuro partendo dall’impegno profuso in vari ambiti.
Arvaia| Il Turco| EKW Movimento d’avanguardia enoica| Azienda Agricola BioPastoreria| Witoor

h.19:30 Aperitivo con degustazione vini biodinamici naturali curato da EKW & BioPastoreria + piccola cucina di GruppoZero

h.20:30 Voices of Transition un film di Nils Aguilarin, 2012, 1h 5m
Proiezione in collaborazione con Cinema Boldini
“… a new model of human existence… in a balanced and sustainable way…” un docu-film sui problemi dell’agricoltura industriale, che esplora il motivo per cui l’attuale modello industriale non è all’altezza del compito di nutrire e sostenere la crescita del Pianeta.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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