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Al via anche la campagna per mille pasti caldi

Roma, 17 febbraio 2022 – Incomedia è da sempre al fianco delle persone più bisognose. Da oggi con una nuova iniziativa, al fianco della Fondazione Progetto Arca.
Grazie al sostegno economico dell’azienda di Ivrea (TO) – città dalla lunga tradizione industriale e da poche ore anche Capitale italiana del libro 2022 – è stato possibile realizzare una nuova Cucina mobile, inaugurata oggi a Roma in Piazza San Pietro: si tratta di un food truck attrezzato con fornelli, forno e bollitori che ogni sera, per cinque giorni alla settimana, offrirà 450 pasti caldi completi alla settimana ai senzatetto che incontrerà lungo il percorso.

L’emergenza pandemica ha reso ancora più critiche le condizioni di chi, già prima viveva in situazioni compromesse. Abbiamo tanti “nuovi poveri” che per la prima volta si trovano costretti a chiedere aiuto e, complessivamente, registriamo un progressivo aumento delle persone in condizioni di povertà assoluta.
In questo contesto Incomedia ha deciso di scendere in campo e di fare qualcosa di concreto sul territorio, sostenendo la Fondazione nel suo impegno quotidiano a fornire aiuto alle persone più fragili, come senzatetto e famiglie indigenti. All’evento sono stati presenti, oltre a rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali, Alberto Sinigallia,presidente di Fondazione Progetto Arca, e Federico Ranfagni, CEO di Incomedia.
“Quando abbiamo scoperto il progetto della Cucina mobile non potevamo tirarci indietro e abbiamo deciso di sostenere la realizzazione del progetto qui a Roma con l’obiettivo di vederla funzionante e operativa nel più breve tempo possibile, sottolinea Federico Ranfagni, CEO e co-founder di Incomedia. Non è la prima volta che Incomedia sostiene iniziative per il sociale, ma sicuramente la Cucina mobile a Roma è il progetto più grande
e sul quale crediamo fortemente perché è un aiuto concreto, soddisfa con l’erogazione dei pasti caldi uno dei bisogni primari dell’uomo ed è un progetto continuativo, destinato a durare settimane, mesi e anni.

Infatti l’impegno di Incomedia con Progetto Arca non si esaurisce con l’inaugurazione della Cucina mobile di Roma. Da oggi, infatti, l’azienda dà il via ad una   chiamata #AiutaciAdAiutare per coinvolgere i suoi clienti nella raccolta di mille pasti caldi: per ogni copia acquistata del suo software per la creazione di siti web WebSite X5, Incomedia devolve fino a cinque pasti caldi alla Fondazione.

Ufficio stampa Incomedia

Maggiori info sull’iniziativa: https://www.incomedia.eu/it/progetto-arca.php

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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