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Da: Conservatorio Frescobaldi di Ferrara

Inaugurazione della targa dedicata alla storica figura che dal 1910 al 1952 fu alla direzione del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.

Sabato 19 ottobre alle 11 nella sede del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara (largo Antonioni 1) si terrà la commemorazione del Maestro Gilfredo Cattolica, storico direttore del Conservatorio Frescobaldi dal 1910 al 1952.
Per omaggiare questa importante figura, per decenni alla direzione dell’istituto di alta formazione musicale, sarà inaugurata la targa commemorativa che ricorderà il lavoro svolto dal direttore Cattolica e verrà presentata la pubblicazione a lui dedicata, alla presenza della curatrice Annalisa Lo Piccolo e dei nipoti del Maestro.
“È importante ricordare Gilfredo Cattolica – spiega Fernando Scafati, direttore del Conservatorio Frescobaldi – perché ha il merito di aver trasformato il Frescobaldi da Liceo musicale comunale, com’era dall’anno di fondazione, il 1870 (il prossimo anno ricorreranno i 150 anni) a Istituto Musicale pareggiato ai Conservatori di Stato, e perché con la sua direzione diede un grande impulso alla riorganizzazione generale dell’Istituto cittadino”. È grazie a lui, infatti, che il Conservatorio Frescobaldi si trova nell’attuale sede, progetto degli anni Trenta di Girolamo Savonuzzi e tra gli edifici caratterizzanti il Quadrivio Novecentista di largo Antonioni (insieme alla Scuola Alda Costa, al Museo Civico di Storia Naturale e al Teatro Boldini). “Su suggerimento degli eredi, i nipoti di Cattolica, vogliamo rendere omaggio a un direttore così importante nella storia del Conservatorio – conclude Scafati – affinché venga ricordato anche dalle future generazioni”.
La giornata, libera e aperta al pubblico, prevede la breve presentazione della pubblicazione a cura di Annalisa Lo Piccolo e a seguire l’ascolto di un brano di Cattolica, una sua composizione eseguita al Teatro Comunale di Ferrara nel 1996, in occasione del 25° anniversario dalla statizzazione del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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