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da: Ufficio Stampa Smart City Exhibition

Al convegno inaugurale è intervenuto, tra gli altri, il Sindaco di Bologna Virginio Merola. Di seguito i principali appuntamenti del 15 ottobre in Fiera e gli eventi di #SCEoff per la città

Si è aperta stamattina alla Fiera di Bologna la quarta edizione di Smart City Exhibition, dedicata quest’anno ai temi della città e ai dati, protagonisti in tutte le loro forme. Nel convegno di apertura Data Driven Decision, Conoscere, decidere e governare nella città dei dati Carlo Mochi Sismondi, Presidente di Forum Pa ha dichiarato: “Crediamo che sia arrivato il momento di impostare le policy su basi più solide, e quindi su dati certi. In questo Bologna è sempre stata una città ‘avanti’, perché ha sempre coinvolto i cittadini nella vita pubblica, considerando la città come un bene comune, che va condiviso e gestito tra cittadini e amministrazioni.”. Su questo punto, è intervenuto anche il Sindaco di Bologna Virginio Merola, che ha dichiarato: “L’amministrazione di Bologna è molto impegnata sul tema dell’amministrazione condivisa e della collaborazione tra enti e cittadini. Per primi in Italia abbiamo approvato un regolamento in questo senso, ovvero sulla collaborazione tra amministrazione e cittadini. Lavoriamo da tempo sul tema del condividere decisioni e sulla questione dei dati e del loro utilizzo, è infatti per noi una tematica fondamentale.” Il Presidente di Istat Giorgio Alleva ha inoltre aggiunto: “La produzione di dati può e deve essere orientata al bisogno di conoscenza della PA e dei cittadini, bisognerà infatti rinforzare il modello delle indagini con quello dell’integrazione tra banche dati. Altro tema che non può essere ignorato dalle istituzioni statistiche è quello dei Big Data”.
Oggi pomeriggio si continua con l’incontro sull’Open Data Government, per rendere le città più trasparenti, e in contemporanea il primo incontro italiano degli Assessori all’innovazione: 40 policy maker, di città metropolitane, capoluoghi di provincia ma anche piccole città (Milano, Roma, Torino, Venezia, Genova ma anche Bari, Siracusa, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari) riuniti – insieme all’Assessore bolognese Matteo Lepore – per definire una lista di priorità legate all’innovazione urbana da portare all’attenzione del Governo, per scambiarsi esperienze e soprattutto per renderle scalabili e replicabili.
Giovedì 15 ottobre, appuntamenti principali in Fiera #Sce 2015:
Anche per questa edizione sarà presentato il 15 ottobre alle 9.30 il Rapporto iCityRate, realizzato da FORUM PA, che ogni anno disegna la mappa delle città intelligenti italiane, analizzando 106 Comuni capoluogo e stilandone la classifica. Novità di quest’anno, una nuova dimensione dedicata alla legalità andrà ad integrare l’indice generale aggiungendo un elemento fondamentale per la qualità della vita in città.
Sempre domani 15 ottobre a #Sce15 dedica un focus particolare al rapporto tra dati, mobile app e start up, durante il quale saranno presentati i vincitori della call App4Cities, dedicata ad individuare le app più utili per migliorare la vita in città.
Ai momenti di dibattito e di lavoro progettuale collaborativo si affiancheranno i workshop dedicati a tematiche specifiche in cui imparare ‘a fare’ e le sessioni della Data Academy con un programma di formazione gratuita su 5 aree tematiche: leggere e lavorare i dati; datajournalism, visualizzazione e storytelling; passare dai dati alle APP; civic hacking e cittadinanza attiva; usare i dati per la progettazione territoriale.
Molto attesa il 15 ottobre mattina (ore 9.30) la presenza di Robert Putnam, docente di Politiche pubbliche della Harvard University, di ritorno a Bologna oltre 20 anni dopo la pubblicazione del suo celebre testo Making Democracy Work, che discuterà di come si è evoluto il capitale sociale in questi anni e come la smart city possa diventare l’humus fertile per la sharing economy.
Dai convegni con speaker illustri ai laboratori in cui ‘imparare a fare’, dai prototipi ai progetti collaudati e replicabili, dalle app ai sensori, #Sce porta a Bologna (fino al 16 ottobre al padiglione 31) il meglio della ricerca e dell’innovazione con oltre 50 eventi gratuiti – tra convegni, workshop e laboratori.
#SCEoff, Citizen Data Festival accende la città:
Da questa edizione la manifestazione ‘esce dai padiglioni fieristici’ e – in collaborazione con il Comune di Bologna – parla ad un pubblico più ampio ed eterogeneo, proponendo #SCEoff, programma serale di appuntamenti dedicati ai cittadini e agli innovatori urbani.
L’obiettivo è collegare e riunire le energie civiche attorno ai dati e alle intelligenze delle community, per sfruttarne il potenziale ancora inespresso.
Domani alle ore 19.00 presso Dynamo – la nuovissima Velostazione di Bologna in via Indipendenza 71/z – l’Off di Sce propone un appuntamento incentrato sul ruolo dei ciclisti urbani come produttori e fruitori di dati utili alla programmazione di interventi per la mobilità sostenibile. Tra i protagonisti, l’Assessore di Bologna alla mobilità Andrea Colombo e il Presidente di CycloPride Italia Federico Del Prete.
Sempre il 15 ottobre alle ore 19.00 presso la Caffetteria dell’Atelier Sì in Via San Vitale 69, Franco La Cecla, antropologo allievo del grande intellettuale austriaco Ivan Illich e autore quest’anno per Einaudi del discusso “Contro l’urbanistica”, interviene su parole come smart o sustainable: come far sì che non si riducano a slogan? Al centro di un dialogo con Diego Segatto, artista e architetto, l’organizzazione dello spazio pubblico contemporaneo tra localismo e globalizzazione, nella prospettiva di una nuova prassi delle città che metta le persone al centro del vivere urbano.
Alle ore 19.30 sempre di domani 15 ottobre anche Working Capital, in Via Guglielmo Oberdan 22, apre le porte a #SCEoff, ospitando una serata dedicata al collaborative mapping, ovvero ai nuovi modi di raccontare (e vivere) la città attraverso i dati, con una sessione pratica: usciamo a mappare il quartiere! Con Ilaria Vitellio, di MappiNA, Marco Montanari di Open Street Map, Andrea Nelson Mauro di DataNinja, Marco Lotito di Working Capital e Gianni Dominici, Direttore Generale di Fpa, la società specializzata in percorsi di accompagnamento alle amministrazioni pubbliche nei processi di innovazione che da quattro anni organizza Smart City Exhibition insieme a BolognaFiere.
Da non dimenticare, nei giorni di #SCEoff, la mostra interattiva del progetto “Hub – Human Ecosystems Bologna” che animerà gli spazi dell’Urban Center. Il progetto rappresenta un’inedita sperimentazione a cavallo fra arte, tecnologia, ricerca e open data a supporto delle politiche urbane.
Smart City Exhibition (IV Edizione, Bologna, 14-16 ottobre) è la manifestazione italiana organizzata da FORUM PA con BolognaFiere, diventata punto di riferimento europeo sul tema dell’innovazione nelle città e nelle comunità intelligenti. Questa quarta edizione intende proseguire il percorso di valorizzazione delle città e delle comunità intelligenti come piattaforme abilitanti nuovi modelli di governance, nuovi servizi e nuove pratiche di collaborazione tra cittadini concentrandosi sulla materia prima dell’innovazione: l’informazione.
www.smartcityexhibition.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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