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da: Divisione Comunicazione Centoform

Nonostante un quadro congiunturale ancora complesso è ancora possibile creare nuova occupazione nel nostro territorio provinciale.

Un caso su tutti viene dall’acquisizione da parte di Rexnord​ – ​multinazionale con 58 stabilimenti nel mondo e oltre​ 7mila dipendenti, ​- ​della Tollok, azienda di Masi Torello (Fe) che da vent’anni progetta e produce calettatori di altissima qualità per il bloccaggio di alberi di trasmissione, componenti di alta ingegneria che vengono impiegati nel settore industriale di stretta competenza della Rexnord, ma non solo.
Ora Rexnord Tollok S.r.l., forte della potenza industriale e della rete commerciale di Rexnord combinata con i prodotti Tollok, vuole incrementare economicamente e svilupparsi con ricadute dirette e positive sul fronte ​occupazionale. ​
Dall’avvento dei nuovi assetti societari sono già stati assunti ​venti nuovi dipendenti e l’obiettivo è il consolidamento e ampliamento aziendale, che prevede di passare dai 52 dipendenti Tollok SPA a oltre 100 dipendenti entro 2 anni.
Nello specifico Rexnord Tollok intende inserire da gennaio 2016 circa trenta operatori alle macchine utensili, che verranno selezionati e formati per un inserimento efficace in azienda.
Il primo passo di tale progetto consiste nell’implementazione del piano di allargamento aziendale tramite uno specifico piano formativo rivolto a 28 disoccupati (due gruppi, uno da 16 e uno da 12 partecipanti) per formare la figura di “Operatore meccanico”.
L’avvio delle prime attività formative, candidate dall’Ente di formazione Centoform S.r.l (www.centoform.it con sede principale a Cento, in provincia di Ferrara) che ha curato insieme ai referenti dell’azienda la progettazione degli interventi e si occuperà della selezione dei partecipanti, è previsto per fine settembre 2015.
Il progetto formativo di 600 ore complessive ripetute su due edizioni è composto da 224 ore di stage e 376 ore suddivise tra aula/laboratorio presso aule didattiche e laboratori a Ferrara ed esercitazioni in training on the job presso REXNORD TOLLOK.
“Prosegue – commenta Stefano Maccaferri ​amministratore delegato di Centoform ​- il nostro lavoro di supporto in ambito formativo a diverse realtà prestigiose che hanno deciso di lavorare in Emilia Romagna , su Ferrara e Provincia creando lavoro ed occupazione: ricordo ad esempio il caso ​della top del lusso ​Berluti piuttosto che la LTE di Ostellato. In definitiva la formazione risult​a davvero decisiv​o​ per riconvertirsi professionalmente e le opportunità ci sono​. Di grande importanza la scelta strategica del territorio provinciale e soprattutto della Regione Emilia Romagna di supportare con i fondi strutturali queste iniziative”.

Per avere informazioni è necessario consultare il sito www.centoform.it
A seguito del superamento dell’esame finale, ai partecipanti verrà rilasciato il Certificato di
Qualifica professionale di “Operatore meccanico” ed avranno un’opportunità di occupazione diretta in REXNORD TOLLOK, oltre ad avere acquisito competenze che riqualificheranno il loro profilo rendendolo più spendibile nel mercato del lavoro della nostra provincia e della Regione.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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