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da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Govoni: “I numeri raccontano che sono soprattutto giovani: un’impresa straniera su quattro è giovanile contro l’8% delle imprese considerate nel loro complesso”

Giovane, dinamica e dai tratti sempre più multietnici: è l’identikit dell’impresa estera a Ferrara. Negli ultimi 3 anni, le aziende guidate da immigrati sono aumentate del 15%. Soltanto tra luglio e settembre 2015, sono avanzate ad un ritmo tre volte superiore al resto del tessuto produttivo (+1,1% contro lo +0,33%), contribuendo alla crescita realizzata dall’intero sistema imprenditoriale ferrarese. Restando agli ultimi dodici mesi, ad allungare il passo in termini di incrementi in valore assoluto sono stati soprattutto i titolari di imprese individuali provenienti da Nigeria, Cina, Marocco e Bangladesh; in termini percentuali è la Serbia a registrare l’incremento maggiore, raddoppiando le proprie unità. Aumenti, che hanno portato a fine settembre l’esercito delle imprese capitanate da imprenditori esteri a quota 2.828. Un’impresa su quattro ha al comando un under 35, contro l’8% del totale delle aziende ferraresi.
E’ quanto emerge dalle elaborazioni dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara sulla base dei dati degli ultimi tre anni del Registro delle imprese.
Se si prende in considerazione l’universo delle circa 2.300 imprese individuali a conduzione estera, oltre un terzo è rappresentato da solo tre paesi: Marocco, Cina e Romania rispettivamente con 15,6%, 12,8% e 11,2%, in analogia a quanto avviene a livello nazionale. In termini di concentrazione, la Camera di commercio rileva che oltre la metà degli imprenditori albanesi è insidiata nel comune capoluogo, come del resto il 46% dei rumeni. Maggiore la distribuzione dei marocchini tra tutti i comuni della provincia.
I comuni preferiti dagli imprenditori esteri sono il capoluogo, dove è concentrata quasi la metà delle imprese individuali gestite da immigrati della provincia, Cento (10,7%) e Argenta (6,9%). Esclusa Ferrara, marocchini, cinesi e albanesi privilegiano come sede delle proprie imprese Cento, mentre Comacchio è terra eletta dalla comunità rumena, che risulta comunque distribuita nella maggior parte della provincia. Portomaggiore si conferma, inoltre, il comune preferito dagli imprenditori pakistani, con una quota molto vicina alla percentuale della città (22,2% contro il 26,6%).
I cinesi sono occupati nella attività di ristorazione, ma anche nella manifattura (in dettaglio nel confezionamento di articoli di abbigliamento), i rumeni prediligono le costruzioni (oltre 150 le aziende presenti a Ferrara al 30 settembre scorso), settore dove però sono concentrati anche gli albanesi con 164 unità su 194 imprese individuali. I marocchini, la comunità più numerosa nel tessuto economico ferrarese con 348 unità, hanno scelto il commercio, per quasi due terzi, in particolare si tratta di commercianti ambulanti.
I numeri, infine, raccontano che sono soprattutto giovani: un’impresa straniera su quattro è giovanile contro l’8% delle imprese considerate nel loro complesso. Tra i settori prediletti dai giovani stranieri, spiccano l’alloggio e ristorazione (un’impresa straniera su 3 è under35), le imprese manifatturiere (scelte dal 28% degli imprenditori non italiani) e le costruzioni (il 25%).

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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