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Sull’arte di vestirsi e svestirsi è incentrato il lavoro artistico di Mustafa Sabbagh, fotografo che si forma nel mondo della moda e finisce per trasformare in opera d’arte la sua indagine sul corpo come mezzo di comunicazione culturale. Nato in Giordania da una famiglia italo-palestinese, dopo un’esperienza al fianco di Richard Avedon a Londra, ha scelto di vivere a Ferrara. Alle sue foto viene da pensare leggendo il titolo – “Vestirsi e svestirsi agli occhi di altre culture” – dell’incontro di oggi al liceo statale Carducci di Ferrara. Un argomento di cui parlerà Piero Stefani, ferrarese, teologo e docente di Filosofia della religione. Il tema evoca le donne coi burka di Sabbagh visti alla Mlb home gallery cittadina, i suoi nudi gridati, le figure avvolte in monumentali costumi neri. Conversazione sul significato che c’è dietro l’abito oggi al liceo Carducci a cura della sezione cittadina di Federazione italiana donne arti professioni affari-Fidapa.

OGGI – IMMAGINARIO EVENTI

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

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“Lusso con burka” esposto da Mustafa Sabbagh alla Maria Livia Brunelli home gallery di Ferrara
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Mustafa Sabbagh, dittico
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Dalla moda all’arte le immagini di Mustafa Sabbagh (foto Artisanal Intelligence, Altaroma)
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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it