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Approda all’ombra del Castello estense il tour di Assofranchising (seconda tappa dell’iniziativa nazionale): un modo per l’appunto per proporre il franchising come opportunità imprenditoriale e di business.
Domani (Giovedì 24 maggio), in Ascom Confcommercio Ferrara in via Baruffaldi 14/18 (sala conferenze al I° piano) a partire dalle ore 14.00, arriva Assofranchising Tour, giunto alla sua seconda tappa di un viaggio che porterà in tutta Italia l’importanza e il valore del franchising. L’evento “Franchising: diventare imprenditori di successo”, organizzato dall’Associazione Italiana del Franchising in collaborazione con Ascom Confcommercio Ferrara ed il Comune di Ferrara, intende affrontare quali possono i concreti vantaggi dell’affiliazione commerciale.

“L’Emilia Romagna – dichiara il Presidente nazionale di Assofranchising Italo Bussoli – rappresenta una delle regioni in cui il franchising ha più appeal, specialmente in ambito food. L’interesse è forte così come gli strumenti e le possibilità offerta dal settore per mettersi in proprio. Ed è per questa ragione che abbiamo deciso, insieme a Confcommercio Ferrara ed al Comune di Ferrara di organizzare un evento tutto dedicato al franchising. Il 24 maggio sarà l’occasione giusta per tanti aspiranti imprenditori di conoscere meglio il mondo del franchising e le aziende di successo in questo settore”.

Il programma del pomeriggio prevede la registrazione dei partecipanti intorno alle ore 14.00. Poi a seguire i saluti di benvenuto e inizio lavori a cura di Roberto Serra, assessore al Commercio del Comune di Ferrara e di Davide Urban, direttore generale Ascom Confcommercio Ferrara. A chiudere la parte istituzionale Raffaello Pellegrini, consigliere nazionale di Assofranchising. Poi il seminario entrerà nella parte più tecnica con gli esperti di Assofranchising che interverranno in sequenza su “Come si sceglie un buon franchising?” ed ancora “Legge e obblighi del franchising: sapere è potere” ed infine “Bandi, agevolazioni e finanziamenti per l’avvio d’impresa”. Un tour che diventa praticamente un contatto diretto e personale tra le aziende di successo e potenziale imprenditori ferraresi a disposizione per l’intero pomeriggio: stiamo parlando di Phonup, Selfie Box, Van4You, Frigerio Viaggi Network, Mail Boxes Etc., Farmanatura, Naturhouse e Ottolina Cafè.

Con una considerazione significativa ed ulteriore: la possibilità per i proprietari di negozi sfitti di poter mettere sul mercato i loro immobili in un appuntamento estremamente operativo e che dia risultati tempestivi nell’ottica di dare ancora maggiore vitalità al centro storico, secondo una logica sostenuta con decisione dalla Confcommercio di come il negozio di vicinato funzionante con una vetrina ben arredata ed illuminata sia anche un elemento di decoro, di sviluppo e di decisa deterrenza al degrado.
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Alcuni numeri sul Franchising in Regione:
In Emilia Romagna sono oltre 70 le aziende con sede legale nella regione che hanno scelto questa formula distributiva. I punti vendita in affiliazione commerciale sono 3200 per un giro d’affari pari a 1,35 miliardi di euro. Questi numeri permettono un volume occupazionale pari a 13 mila addetti, con un incidenza di imprenditrici del 38% e tanti giovani che scelgono il franchising come sbocco lavorativo post-universitario. Tra le circa 1000 aziende che fanno franchising il 95% ha un’unità operativa in Emilia Romagna. Tra i settori maggiormente rappresentati: la ristorazione, l’abbigliamento e i servizi alla persona.

Chi è Assofranchising
Assofranchising rappresenta, difende e promuove gli interessi economici, sociali e professionali delle reti in franchising associate. Dal 1971, anno della sua nascita, Assofranchising si è contraddistinta per la fitta rete di relazioni con le istituzioni e gli altri enti o associazioni che hanno interessi coincidenti o vicini ai suoi. Attiva servizi e consulenza mirata, organizza eventi promozionali per i soci, di networking e di studio su temi d’interesse, offre accordi quadro e convenzioni sui molteplici aspetti e prodotti che interessano le aziende che fanno franchising e la relativa rete di punti vendita.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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