Skip to main content

Da: Comunicazione sindaco

Campo nomadi: il sindaco fabbri firma l’ordinanza domani l’avvio delle procedure di sgombero
Oggi nella sede dal Palazzo Comunale è stata sottoscritta dal sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, l’ordinanza contingibile e urgente di sgombero dell’area comunale sita in Ferrara, via delle Bonifiche al civico 39-43, attualmente adibita ad area di accoglienza nomadi.

L’ordinanza è stata notificata nel pomeriggio con procedura formale e verrà data attuazione delle prescrizioni a partire da domani mattina (2 agosto 2019) a partire dalle ore 9:00.

Nel documento il sindaco ha disposto

“l’immediato allontanamento dall’area comunale di via delle Bonifiche delle persone facenti parte, a qualsiasi titolo, del proprio nucleo famigliare e lo sgombero immediato delle cose di proprietà e in uso;

che si provveda immediatamente all’allontanamento di tutte le persone presenti a qualsiasi titolo per prevenire gravi danni per la loro incolumità fisica e per la loro salute e per salvaguardare la salute pubblica;

di accompagnare le persone i nuclei familiari con minori e disabili in un luogo protetto, come previsto negli accordi conclusi tra l’ASP di Ferrara ed Associazioni del terzo settore operanti nel territorio, con funzioni di supporto al percorso di accompagnamento;

che si provveda immediatamente alla completa rimozione dei rifiuti, alla pulizia, disinfestazione e sanificazione dell’intera area comunale ed alla messa in sicurezza dei fabbricati dichiarandoli, in considerazione dello stato di conservazione e di degrado sotto il profiinlo strutturale, temporaneamente inagibili;

il divieto di qualsiasi attività umana all’interno dell’area;

di vietare qualunque fornitura o captazione di acqua per qualunque uso, fino al ripristino delle condizioni di normalità e di sicurezza;

di eliminare i fattori di rischio derivanti dall’erogazione di energia elettrica e di gas”.

L’ordinanza si è resa necessaria a seguito del rilevamento di gravi criticità igienico-sanitarie e di sicurezza riportate nelle relazioni di Ausl e Vigili del fuoco, tra cui:

“Nel piazzale adibito ad area sosta sono presenti roulotte, case mobili, un fabbricato in muratura e un modulo prefabbricato entrambi adibiti a batterie di servizi igienici;

Parte dei servizi igienici sono risultati indisponibili e non controllabili in quanto chiusi a chiave;

L’edificio in muratura si presenta in precarie condizioni strutturali e igieniche (fessurazioni nei muri; ingombro di materiali; con materiale fecale che ricopriva i pavimenti);

In entrambe le batterie di servizi igienici, alcuni locali si presentano occlusi da deiezioni umane o da rifiuti, le condizioni di pulizia sono ovunque gravemente insufficienti;

I reflui di scarico delle acque domestiche e dei servizi igienici rigurgitano dalle caditoie e dai pozzetti a cielo aperto, ristagnando sul suolo e giungendo fino in prossimità dei moduli abitativi;

Lavatrici e lavabi di fortuna scaricano direttamente sul suolo creando impaludamenti e ristagni;

L’area è disseminata di rifiuti domestici, ferrosi, cartacei, plastici e vecchi arredi in disuso;

E’ presente un’area con residui di ceneri dovute verosimilmente a ripetute combustioni;

A ridosso del campo sono presenti piante arboree ad alto fusto non manutentate, che potrebbero costituire pericolo di caduta;

I fossati perimetrali sono caratterizzati da fitte erbacce e sterpaglie”.

Inoltre “è stata osservata la presenza di cavi elettrici con derivazioni mobili improvvisate che attraversano zone con ristagno di liquidi e di bombole di gas con tubi vetusti. La situazione generale dell’area del campo nomadi presenta una complessiva grave carenza igienica e condizioni favorevoli alla proliferazione e diffusione anche all’esterno di insetti e altri animali molesti”.

L’area di via delle Bonifiche, nata (e ancora attualmente catalogata) come “campo sosta” e poi dotata, nel tempo, di un numero civico fittizio, utilizzato per concedere la residenza agli occupanti (nomadi stanziali, di etina Sinti, tutti nati a Ferrara) avrebbe dovuto essere gestita secondo un preciso regolamento di cui il Comune di Ferrara si era dotato nel 1989.

Nel regolamento, tra altre prescrizioni, il Comune di Ferrara aveva programmato l’individuazione di un canone giornaliero per la sosta, che gli ospiti dell’area avrebbero dovuto sostenere per la propria permanenza. Il quantum del canone è stato determinato soltanto il 27 novembre del 2018 con una determina di giunta che lo fissava in euro

“10 al giorno per ciascun nucleo familiare” a cui doveva essere aggiunta una “cauzione pari al 50% del canone, calcolata in base al periodo di permanenza stimato”. Secondo la delibera gli importi da recuperare avrebbero dovuto fare riferimento agli ultimi 10 anni (dal 2008 al 2018) per una cifra non calcolata, ma ipotizzabile nell’ordine dei 100.000 euro all’anno.

La delibera non ha avuto seguito e nulla, a quanto risulta, è stato preteso dalle famiglie che hanno continuato a vivere nel campo.

Nel frattempo il Comune di Ferrara ha continuato ad occuparsi dell’area.

Dalle casse comunali negli ultimi dieci anni sono usciti circa 510mila euro per il pagamento delle utenze elettriche, 280mila euro per le manutenzioni (rifacimenti dei bagni, degli impianti, demolizioni e bonifiche dopo tre diversi incendi) a cui vanno aggiunti gli esborsi per i progetti di sostegno ed integrazione rivolti a minori e aduli.

Nello specifico, solo tra il 2018 e il 2019, all’associazione il Germoglio sono stati erogati oltre 114mila euro per progetti di sostegno e integrazione per minori e adulti a cui vanno sommati 50mila euro circa di aiuti economici alle famiglie e redditi di cittadinanza previsti a livello regionale (Res e Rei) per oltre 25mila euro complessivi (che, essendo destinati ai singoli, non verranno meno).

Per la sistemazione dei nuclei familiari presenti nel campo il Comune di Ferrara “ha attivato con le associazioni del territorio tavoli di confronto finalizzati all’individuazione di un più idoneo spazio di vita dei nuclei familiari”,

nel corso dei quali “ha chiesto ad Asp Centro Servizi alla Persona un coinvolgimento volto a ricercare sul mercato situazioni alloggiative”, nel pieno adempimento delle direttive del Ministero dell’Interno che, con la direttiva del 15 luglio scorso, incentivando le Prefetture e gli enti preposti ad un attento monitoraggio a livello provinciale degli “Insediamenti di comunità Rom, Sinti e Caminanti” ha prescritto “positive dinamiche di ricollocamento degli interessati”, dai processi di sgombero.

Nella fattispecie per i residenti in via delle Bonifiche, tutti cittadini ferraresi, nati e residenti a Ferarra, sono state attivate le modalità di gestione che spettano ai residenti nel Comune di Ferrara, interessati da ordinanze contingibili e urgenti di sgombero, che facciano parte di una utenza considerata fragile. E in particolare “sono stati individuati alloggi e locali atti ad ospitare

tutti i nuclei familiari e in particolare: 13 persone (due nuclei familiari) in località Monestirolo, 17 persone (3 nuclei) nelle strutture dell’associazione Viale K e 4 persone in località Ca Frassinetta”.

Il tutto per un totale di spesa a cario del Comune di 5830 euro per una durata prevista di mesi sei (rinnovabili per un periodo).

La sistemazione delle famiglie avviene all’interno di strutture e realtà associative che già collaborano con Asp nell’ambito dell’accoglienza di persone fragili.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it