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Da: Comune di Copparo.

Quando la politica si unisce per il bene del territorio. Nei giorni scorsi, la delegazione di Confartigianato guidata dal segretario provinciale Paolo Cirelli assieme ai presidenti territoriali Mauro Bersanetti e Federica Varzella e alla referente Lara Pellegatti , proseguendo il proprio giro di incontri con i rappresentanti della filiera politico-istituzionale del territorio, con particolare attenzione ai primi cittadini, ha incontrato i sindaci dell’Unione Terre e Fiumi. «E’ stata l’occasione – spiega Cirelli – per illustrare a tre comuni molto importanti e strategici per il nostro territorio, le nostre proposte di rilancio per il territorio». Misure straordinarie riservate al territorio ferrarese che possano fronteggiare i problemi straordinari che attanagliano il nostro tessuto economico, fiscalità agevolata nell’ottica di un rilancio del territorio e una corsia preferenziale di accesso ai bandi di programmazione regionale ed europea. «Le nostre priorità, che in un certo senso corrispondono alle linee di mandato che vorremmo si caratterizzassero la nostra azione politico sindacale – dice ancora Cirelli – sono state accolte favorevolmente dei sindaci di Riva del Po, Copparo e Tresignana. Sì perché sono convinto che veramente se queste idee fossero messe in pratica, imprimerebbero una svolta importante per le imprese e più in generale dell’intero asset economico ferrarese». L’auspicio, a detta del segretario, è che «si possano superare una volta per tutte le differenze di bandiera e mettere in pratica delle azioni concrete di cui le aziende hanno assoluta necessità». Filosofia questa che sta alla base della volontà di Confartigianato di «organizzare incontri bilaterali, che coinvolgano tutti gli attori istituzionali di Ferrara e provincia».

Il Sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni ha dichiarato di condividere in pieno la metodologia di Confartigianato basata sul puntare in maniera decisa e precisa all’ottenimento del risultato sperato senza fare un distinguo politico, ma ragionando come territorio; occorre quindi che da un lato la politica si unisca e allo stesso tempo che anche le associazioni di categoria facciano altrettanto per poter creare davvero un soggetto unico e compatto che con idee chiare e fattibili possa dialogare con forza e rappresentanza coi soggetti istituzionali preposti.

Il Sindaco di Tresignana, Laura Perelli, ha condiviso l’approccio pragmatico dell’incontro, iniziato con un dettagliato esame delle criticità in cui versa il nostro territorio e proseguito con conseguenti proposte costruttive per aggredire le criticità ad ogni livello istituzionale. Oltre a condividere le sollecitazioni da sottoporre ai livelli istituzionali superiori, si è mostrata disponibile a studiare insieme alle associazioni di categoria eventuali programmazioni di bandi locali e stanziamenti di bilancio a sostegno delle attività produttive.

Andrea Zamboni Sindaco di Riva del Po ha poi dichiarato che l’analisi effettuata sul contesto socio-economico del territorio è in pieno centrata e condivisa pure le modalità proposte per uscire dal contesto di difficoltà. Introduce un ulteriore fattore negativo e critico quello dello “spopolamento dei territori” e ribadisce la necessità di fare squadra con con tutti gli attori istituzionali partendo dai Comuni per arrivare alla Regione, Governo ed Europa.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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