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Da: Organizzatori

Lo Speciale Ventrano e Randisi, il concerto di Richard Galliano & Friends e le “Memorie di Adriano, le canzoni del clan di Adriano Celentano”, le dirette in streaming del Mei

Spettacoli, concerti, il cinema e la grande arte raccontata da Eugenio Riccomini. Sono di grande qualità e per tutti i gusti gli appuntamenti proposti dal 20 al 23 aprile, nella programmazione di #laculturanonsiferma, il festival multimediale promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione col mondo della cultura regionale. Il festival, che continua a riscuotere un grande successo di pubblico, offre sulle piattaforme emiliaromagnacreativa.it, Lepida tv, e Sky, uno spaccato della migliore produzione culturale dell’Emilia-Romagna, alla portata di tutti coloro che sono a casa per le misure di contenimento dell’epidemia.

Per quanto riguarda gli spettacoli, dopo oltre un mese di fitta programmazione è in arrivo lo Speciale di Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Calcheranno il palcoscenico virtuale due Maestri di un teatro d’attore antichissimo e popolare che da sempre si fa con strumenti poveri che sulla scena valgono tutto: il corpo, la voce, la capacità di evocare fantasmi, di trascinarci altrove e di farci sognare. Lo Speciale Vetrano Randisi si apre con lo spettacolo Totò e Vicè (21 aprile).

Sempre per il cartellone teatrale da segnalare: Corpi impuri, di e con Marinella Manicardi, attrice e drammaturga che porta in scena un oggetto scandaloso e solo fino a qualche anno fa neppure nominato e nominabile, quello delle mestruazioni. A cura di Associazione Orlando – Archivio di storia delle donne (20 aprile).

Gli attori della Compagnia permanente di Ert Fondazione presentano per il cartellone #laculturanonsiferma, Uno, nessuno, centomila, 8 puntate della lettura integrale del romanzo più noto dello scrittore e drammaturgo italiano, premio Nobel per la Letteratura nel 1934, Luigi Pirandello. Pubblicato a puntate sulla “Fiera Letteraria” e poi in volume nel 1926, l’opera è quasi una summa del pensiero di Luigi Pirandello, tra gli scrittori italiani più importanti e celebri della modernità. A partire dal 21 aprile.

Per la musica Emilia Romagna Festival propone il concerto straordinario di Richard Galliano & Friends. Con Galliano, grande virtuoso della fisarmonica e del bandoneon, Massimo Mercelli al flauto e il quintetto I Solisti Aquilani (23 aprile).

Intranima Lieder, opera di Corrado Sevardi. Ciclo rappresentativo per voce recitante, mezzosoprano, pianoforte e violino, su testi di Giorgio Bassani. L’opera “Intranima Lieder” di Corrado Sevardi nasce dall’incontro con il pianista Davide Finotti. Ventidue poesie di Giorgio Bassani, di cui ricorre il ventennale della scomparsa proprio quest’anno, vengono incastonate da Sevardi in un lavoro musicale che ne esplicita drammaturgicamente la potenza visionaria ed evocativa (20 aprile).

Proseguono poi le dirette streaming a cura del Mei, con gli ospiti dal 20 al 23 aprile: Macola (20 aprile); Capitan Fede Poggipollini (21 aprile); Lisa Manara (22 aprile) e Battista (23 aprile).

Continua anche Jazz a domicilio – La Maratona del Jazz: in collaborazione con Bologna Jazz Festival e Camera Jazz Club di Bologna. Il BJF sostiene così la campagna regionale di raccolta fondi per l’emergenza sanitaria, con l’invito a tutti gli spettatori dei canali mediatici coinvolti (internet, radio e televisione) a donare versando sul conto corrente diffuso dalla Regione Emilia-Romagna. Il festival jazz bolognese sostiene inoltre i musicisti coinvolti, una categoria professionale particolarmente colpita dal blocco delle attività dello spettacolo, elargendo loro un piccolo compenso economico per continuare a suonare per la comunità. Dal 20 al 23 aprile, le dirette streaming con: Aldo Betto, chitarra (20 aprile, ore 19,30);Checco Coniglio, trombone (21 aprile, ore 22,30);Sourakhata Dioubate, djembe, tamburi bassi, varie(22 aprile, ore 19,30); Renato Chicco, pianoforte (23 aprile, ore 22,30).

Per quanto riguarda Casa Bentivoglio, da noi a voi sulle note del Jazz: le prossime dirette streaming sono in programma martedì 21 aprile con Francesco Diodati, chitarra sola e giovedì 23 aprile con Bebo Ferro, chitarra sola.

Infine le Memorie di Adriano, le canzoni del clan di Adriano Celentano. In programma martedì 21 aprile alle 21,00, canzoni di un’Italia di nuovo giovane, che guardava altrove e a se stessa anche nelle canzoni, tenere ed urlate, scritte da autori vari ed arrangiate dai migliori per essere cantate da tutti, insieme al molleggiato e a Don Backy. Canzoni danzate e sussurrate che cantiamo, diversamente, anche oggi per appartenenza e desiderio, per curiosità e gusto di una memoria viva e sorprendente. Con Peppe Servillo, voce; Javier Girotto, sax; Fabrizio Bosso, tromba; Furio Di Castri, contrabbasso; Rita Marcotulli, pianoforte; Mattia Barbieri, batteria. Produzione proMusic Lab e Ater.

Da segnalare anche i cinque appuntamenti con Eugenio Riccomini per ripercorrere la storia dell’arte dal Quattrocento all’Ottocento. Dall’inizio dell’Umanesimo al suo trionfo, da Leonardo a Raffello e Michelangelo; dalla visione borghese in Olanda e nelle Fiandre, con Vermeer e Rembrandt, agli ultimi fuochi d’artificio dell’arte italiana, tra classicismo e romanticismo. Tutti i lunedì alle 22, 30 dal 20 aprile. video sono a cura del regista Giovanni Mazzanti, produzione Mazzanti Media.

Per il cinema in evidenza la Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, con l’esordio alla regia cinematografica di Marco Martinelli. Prodotto dal Teatro delle Albe e sostenuto da Emilia-Romagna Film Commission il film è dedicato alla figura della leader birmana, a cui presta il volto la pluripremiata attrice Ermanna Montanari (mercoledì, ore 20,45).

Gli eventi andranno on line sulle piattaforme regionali di EmiliaRomagnaCreativa (www.emiliaromagnacreativa.it) e Lepida Tv www.lepida.tv, canale YouTube LepidaTV OnAir, oltre che sul canale 118 del digitale terrestre e sul 5118 di Sky e sulle pagine web e social degli operatori culturali coinvolti nell’evento.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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