Il Premio Tassinari ad Argenta
da: organizzatori
Sabato 16 maggio alle 10, nella Sala del Mercato di Argenta, il liceo di Argenta ha aperto i lavori dedicati alla seconda edizione del Premio Stefano Tassinari, progetto a cura di Francesca Boari. Una sala gremita di studenti, amici di Tassinari e docenti.
Dopo i saluti del Sindaco Antonio Fiorentini, la parola è passata al preside Francesco Borciani, che ha fortemente voluto dedicare a Stefano Tassinari, autore poliedrico che in questo liceo aveva finito gli studi, un premio dedicato agli studenti del Liceo.
L’ambizioso progetto che li ha visti protagonisti ha trasmesso ai presenti quel messaggio di eternità in cui Tassinari credeva, “chi ha compagni non muore”.
Sergio Gessi, docente all’Università di Ferrara, è intervenuto in qualità di amico di Tassinari a ricordare quanto sia “importante rendere autentica l’esistenza, attraverso scelte e responsabilità, passione e rigore, fuggendo il pressapochismo e la superficialità”.
Musica, parole e immagini si sono susseguite in una altalena spontanea ed armoniosa, grazie alla rigorosa e appassionata partecipazione dei docenti che hanno collaborato all’iniziativa ed in particolar modo della Prof. Silvia Sansonetti.
Sei i lavori presentati, alcuni individuali altri di gruppo, che hanno utilizzato diverse modalità espressive: testi, video, musica, recitazione, fotografia.
L’iniziativa è proseguita con gli aneddoti raccontati da amici presenti in sala, parole degli studenti, richiami al mondo attuale, impegno civico, letteratura, musica e tanta emozione.
Il primo premio è andato a un racconto di rara bellezza di Linda Farinelli, iscritta al quarto anno del Liceo Scientifico di Argenta.
Tutti i lavori sono stati premiati con buoni libro messi a disposizione dalle librerie Cavalieri e Giralibri di Argenta e Feltrinelli di Ferrara.
Soddisfatti gli organizzatori, che pensano già alla terza edizione del premio Tassinari.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)