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da: organizzatori

Buona cucina protagonista, ma anche pescherecci e retifici aperti, tour guidati a piedi, in bici e motonave, aperitivi musicali ed expo-atelier d’arte. Sabato 21 alle 23,30 il grandioso spettacolo piromusicale sul PortoCanale. E domenica 22 “Meine Romagna”, festa dell’accoglienza per gli ospiti di lingua tedesca.

Genti, luoghi, prodotti e tradizioni della pesca in festa a Porto Garibaldi: dal 20 al 22 e il 28/29 maggio ritorna, nella storica e vivacissima marineria a pochi chilometri da Comacchio, la Sagra della Canocchia e della Seppia. Una gustosissima passerella di sapori e profumi del mare, dove però non soltanto il palato sarà protagonista. Insieme al suggestivo stand gastronomico allestito sul PortoCanale – proprio di fronte al Mercato Ittico – ed alle molteplici proposte golose di ristoranti e stabilimenti balneari – fra i quali anche il piatto-degustazione della Sagra a prezzo coordinato in dodici attività del Lungomare (ogni sabato e domenica i ‘sedanini alle canocchie’ costeranno 8 euro da “Apollo”; “Astor”; “Bologna”; “Due Stelle”; “Europa”; “Minerva”; “Morris”; “Nettuno”; “Paradiso”; “Quelli di Flip”; “Roma” e “Sole”) – il programma della manifestazione, giunta alla sesta edizione, prevede nei due week end anche numerosi appuntamenti dedicati alla valorizzazione delle attività collegate al mondo del mare e della pesca. Dopo l’Anteprima Sagra nella serata di venerdì 20 maggio, con la cena di beneficenza al Circolo Anmi (in tavola: Insalata di mare; Cannelloni di pesce al sugo di Seppia e Grigliatina di sfiziosità dell’Adriatico – info&prenotazioni al 345 6065432), nel pomeriggio di ogni sabato e domenica sarà Pescherecci Aperti. Con i pescatori della Cooperativa Piccola e Grande Pesca che accompagneranno i visitatori a bordo delle proprie imbarcazioni ormeggiate in banchina per spiegare le diverse tipologie di attrezzature e modalità di pesca praticate nella marineria di Porto Garibaldi: dallo strascico alla ‘volante’, fino a quella ‘da posta’. Mentre, grazie alle dimostrazioni de L’Arte del Ramaglio, sarà possibile entrare in un retificio e veder ‘svelati’ tecniche e segreti della costruzione e riparazione delle reti da pesca. E ancora, ogni sabato alle 17,30, appuntamento con Il PortoCanale Racconta, passeggiata guidata dedicata a storia, personaggi e miti dell’antica Magnavacca – la denominazione del paese fino al 1919 quando venne ribattezzato in onore dell’Eroe dei due mondi – e dei tanti “luoghi della pesca” che ne caratterizzano il PortoCanale. Largo spazio anche alle suggestioni ambientali del Delta del Po, con le Escursioni in Motonave che – sempre ogni sabato e domenica – dalla banchina del PortoCanale raggiungeranno al mattino il Faro di Gorino, alla foce del Grande Fiume e, nel pomeriggio, le Valli di Comacchio. Dove potranno approdare anche gli amanti delle biciclettate slow partecipando alle Pedalate della Canocchia in programma domenica 22 e 29 maggio. Ma curiosità e divertimento non mancheranno pure per i fans delle bancarelle – con oltre un chilometro di percorso espositivo fra prodotti tipici locali e di altre regioni italiane, mercatino del riuso, dell’arte e dell’ingegno – così come per gli appassionati di arte e jazz. Arte&Sapori a Villa Bellini proporrà expo-atelier ‘en plein air’ con pittori che esporranno e dipingeranno sotto gli occhi del pubblico al quale, ogni sabato pomeriggio, si accompagnerà aperitivo musicale con formazioni jazzistiche e degustazione di ‘vini delle sabbie’ e prodotti della nostra marineria. Infine, assolutamente da non perdere gli eventi di sabato 21 maggio, con il Grandioso Spettacolo Piromusicale che alle 23,30 illuminerà la Darsena del PortoCanale e, nel pomeriggio di domenica 22 maggio nell’ambito della festa dell’accoglienza per gli ospiti di lingua tedesca denominata Meine Romagna, la degustazione di pescato dell’Adriatico cucinato con il maxipadellone della Festa dell’Ospitalità di Porto Garibaldi, per l’occasione allestito con la collaborazione degli organizzatori della XVIII Sagra dell’Anguilla (a Comacchio dal 23 settembre al 9 ottobre) e di campeggi, villaggi turistici ed agenzie immobiliari del territorio.

Per chi arriva in camper, oltre ai tanti e attrezzatissimi campeggi dei Lidi comacchiesi, è possibile fruire della centralissima area di parcheggio dedicata in piazza don G. Verità (subito dietro il Mercato Ittico, coordinate GPS N 44° 678 E 12° 239), preaccreditandosi attraverso il sito ufficiale della manifestazione – fino ad esaurimento posti disponibili – al costo di 20 euro ad equipaggio, compresa una bottiglia di “vino delle sabbie” con l’etichetta della Sagra.

Il programma completo e dettagliato della Sagra è consultabile e scaricabile sul sito www.sagradellacanocchia.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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