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Da: Ufficio Stampa Ferrara Film Festival

6º FERRARA FILM FESTIVAL 2021

Ferrara 15 Dicembre 2020 – La sesta edizione del Ferrara Film Festival, le cui date
verranno a breve ufficializzate, subirà una trasformazione interna piuttosto significativa.
L’organizzazione del festival del Cinema della città estense ha siglato un accordo con la
società ferrarese Delphi International s.r.l., stimatissima sia a livello locale che
nazionale, affidandole alcuni incarichi di fondamentale importanza nello svolgimento
dell’evento.
Tra le numerose manifestazioni di rilevanza nazionale co-organizzate da Delphi
International, troviamo in primo piano il celebre evento di Capodanno dello spettacolare
“incendio pirotecnico” del Castello Estense di Ferrara, che quest’anno si svolgerà
esclusivamente in streaming e TV per via delle restrizioni del Covid-19. E proprio in
questa occasione, è attualmente al vaglio una partecipazione diretta del Ferrara Film
Festival all’interno del palinsesto. “Sono sicuro che l’eccellente curriculum ed
esperienza sia del Direttore Generale Riccardo Cavicchi che della sua azienda –
dichiara il Direttore del Ferrara Film Festival Maximilian Law – arricchiranno moltissimo il
nostro operato.”
La scelta di rafforzare il proprio assetto organizzativo, è stata presa sia per far fronte
alla costante crescita del festival che per innalzare notevolmente il livello di
professionalità e di qualità dei propri servizi. “Come Delphi International – dichiara il
Direttore Generale Riccardo Cavicchi – siamo ben contenti di poter collaborare ad un
altro grande evento della nostra città. Il Ferrara Film Festival ha dimostrato in pochi anni
di essere un punto di riferimento importantissimo nel mondo del Cinema ed è per noi un
grande stimolo poter mettere la nostra esperienza al servizio della sua ulteriore
crescita”.
Il quinto Ferrara Film Festival “posticipato”, svoltosi lo scorso settembre, è stato tra i
pochissimi festival del Cinema in Italia che è riuscito a svolgere un’edizione “dal vivo” in
totale sicurezza e riscuotendo un grande successo, grazie anche alla partecipazione di
celebri personaggi del calibro di Nastassja Kinski, Bille August (pluripremiato regista de
“La Casa Degli Spiriti”) e Alessandro Haber, ai quali sono stati consegnati i Dragoni
D’Oro alla Carriera nelle rispettive categorie. Tuttavia il successo del festival è dovuto
soprattutto al supporto e contributo finanziario del Comune di Ferrara, della Regione
Emilia-Romagna e dei numerosi sponsor nazionali e internazionali.

Maggiori info su www.ferrarafilmfestival.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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