Il Comune di Comacchio presenta il bilancio alle OOSS
da: ufficio stampa Comune di Comacchio
In coerenza con un ormai collaudato stile partecipativo, il Comune di Comacchio ha deciso di avviare alcuni tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali per discutere i temi del sociale, del socio sanitario e dei trasporti sociali. A seguito di un primo incontro, avvenuto il 30 novembre scorso, durante il quale il Sindaco Marco Fabbri e gli assessori della Giunta hanno presentato ai sindacati il Bilancio di previsione 2016, è stato, infatti, deciso di approfondirne alcuni punti di quest’ultimo in ulteriori successivi appuntamenti.
Il Comune di Comacchio è uno dei pochi Comuni d’Italia ad aver già approvato il bilancio 2016, seppur in contesto di forte incertezza in relazione al fatto che la Legge di Stabilità nazionale non sia ancora definita, ma con il fine di poter garantire comunque una programmazione efficace per il prossimo anno.
Durante l’incontro avvenuto presso la Sala Consiglio del Comune di Comacchio, infatti, le parti hanno concordato sul fatto che la definitiva approvazione della legge finanziaria potrebbe rendere complessa la realizzazione degli obiettivi rispetto alla canalizzazione delle risorse, ma che scelte politiche già definite permettono comunque di delineare la strada da percorrere.
Condivisa da parte dei sindacati anche la scelta di mantenere invariata l’addizionale comunale IRPEF al 0,4% e la necessità di ricorrere ad altre entrate per poter garantire i necessari servizi.
Per quanto concerne le tematiche legate al sociale, infine, dato che diversi sono gli interventi previsti nel bilancio di previsione del Comune di Comacchio nello specifico rispetto ai minori ed al mantenimento dei contributi alle famiglie, i sindacati operanti nel territorio provinciale si sono messi a disposizione dell’Amministrazione di Comacchio per poter creare un’utile sinergia in particolare in merito alle politiche del welfare, del lavoro e dell’istruzione.

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COMUNE DI COMACCHIO
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)