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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il Centro medico della Comunità di San Patrignano entrerà nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna come struttura privata accreditata. È questo quanto prevede l’accordo quadro firmato oggi nella sede della Comunità dal presidente della Cooperativa San Patrignano Onlus Antonio Tinelli, dal direttore sanitario Antonio Boschini e dall’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti per la Regione Emilia-Romagna.
«Tre elementi sono la cornice di questo accordo. Una condivisione forte – ha sottolineato l’assessore regionale Carlo Lusenti – di valori comuni, la prospettiva che di fronte alla perdita delle capacità di salute e di costruirsi un futuro ci debba essere chi si assume la responsabilità di aiutare queste persone a rimettersi in piedi. Il tutto lo si deve fare – e questo è il terzo elemento – mettendo insieme le migliori forze e le migliori esperienze nell’ottica della massima integrazione possibile. L’integrazione in un periodo non facile come questo è indispensabile per riuscire a garantire al meglio il diritto delle persone in difficoltà. E questa capacità di lavorare insieme è anche una necessità ed è possibile perché si basa su un elemento che è imprescindibile. Qui ci sono due soggetti diversi che decidono di lavorare assieme, perché condividono valori e prospettive, integrando competenze ed esperienze in una condizione di fiducia reciproca».
Nel dettaglio, l’intesa prevede: l’integrazione del “Poliambulatorio-Centro Medico Polivalente San Patrignano” nella rete dei servizi assistenziali della Regione Emilia-Romagna procedendo all’accreditamento della struttura, per migliorare il percorso assistenziale e di presa in carico dei pazienti tossicodipendenti; la riconversione di 8 posti letto attualmente utilizzati per l’assistenza residenziale extra-ospedaliera per i malati di AIDS, per l’attivazione di un hospice territoriale rivolto anche ai pazienti in fase terminale per patologie correlate all’abuso di sostanze; la costituzione di un comitato consultivo per proporre, valutare e monitorare i progetti rilevanti per l’assistenza alle persone affette da dipendenze patologiche e da patologie ad esse correlate. Il Comitato sarà composto dai rappresentanti dei servizi di Assistenza distrettuale e Salute mentale della Regione Emilia-Romagna, dalla Direzione sanitaria e Direzione di Distretto dell’Azienda Usl della Romagna e da due rappresentanti della “Cooperativa San Patrignano” Onlus.
Con l’accordo, che ha durata triennale, verrà dunque potenziata la collaborazione e l’interazione tra la Comunità e il sistema sanitario regionale, tenendo conto della disponibilità della Comunità anche a riorganizzare le proprie strutture sanitarie, se necessario, in base al cambiamento del quadro epidemiologico specifico. L’accordo si ispira alle indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 che individuava come obiettivi prioritari la tutela e la cura delle persone più deboli, l’equità di trattamento e di accesso ai servizi e la diffusione delle cure palliative, riconoscendo inoltre l’importante ruolo del volontariato e del terzo settore nell’ambito della tutela della salute e del sistema integrato dei servizi sociali, con particolare attenzione all’umanizzazione dei servizi assistenziali.
Inoltre, l’intesa è in linea con il Programma dipendenze della Regione Emilia-Romagna, che rafforza l’integrazione dei Dipartimenti salute mentale e dipendenze patologiche e tutti i soggetti del sistema di cura: servizi delle cure primarie, Enti locali, volontariato, privato accreditato, come previsto anche dal Piano sociale e sanitario regionale 2011-2013.
Un ulteriore traguardo, dunque, grazie all’accordo viene raggiunto dal Centro medico di San Patrignano, che è ospitato in un edificio sorto nel 1994, all’interno della Comunità, finanziato per il 25% con fondi pubblici (allora 2 miliardi di lire) stanziati in base alla legge sull’Aids del 1990, e per il 75% con fondi privati.
«L’accordo tra la Regione e la Comunità è per noi motivo di grande soddisfazione. Sin dalle origini il centro medico di San Patrignano ha costruito ottimi rapporti di collaborazione con le strutture ospedaliere di Rimini e oggi la “casa alloggio” all’interno del centro, ospita malati che provengono dal territorio – spiega Antonio Boschini, direttore sanitario del centro medico -. La nostra attività di assistenza ai malati richiama i valori storici della comunità, oltre a rivestire un ruolo educativo nel percorso dei ragazzi che scelgono di assistere e aiutare i degenti. Con l’accreditamento del centro nel sistema sanitario della regione apriamo un nuovo capitolo, con la piena volontà di aprirci al territorio, offrendo assistenza ai nostri vicini di casa. Per San Patrignano è sempre bello fare del bene ed è ancora più bello se questo può essere fatto in collaborazione con il pubblico e in sinergia con altri attori».
La scelta di creare una struttura sanitaria polivalente all’interno della Comunità fu determinata da molteplici necessità: poter accogliere anche tossicodipendenti in gravi condizioni di salute (Aids, cirrosi, tumori, etc.), garantire prestazioni sanitarie in tempi rapidi, senza dovere spostare ogni giorno decine di persone dalla Comunità alle strutture ospedaliere pubbliche, non gravare di lavoro le strutture sanitarie pubbliche locali, ed infine rendere possibile un’efficace attività di prevenzione, garantendo agli ospiti che la permanenza in Comunità non costituisse a sua volta un fattore di rischio per contrarre malattie.
Il Centro medico costituisce un’esperienza probabilmente unica in Italia, in quanto nessun’altra Comunità terapeutica è dotata di una struttura sanitaria così complessa.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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