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Da: Il Giardino Del Mondo
Le attività de’ “Il Giardino del mondo”, progetto vincitore del concorso “Io amo i beni culturali 2018” bandito da IBACN Regione Emilia-Romagna, giungono al termine con una tre giorni di festa aperta al pubblico a suon di cultura, natura, sport e cucina etnica.
Si parte mercoledì 5 giugno (alle ore 10.30) con la Festa in…fiore per un giardino migliore. Nel Piazzale Giordano Bruno si festeggerà la conclusione della terza edizione di “Adottiamo un’aiuola”, progetto curato dall’Associazione Comitato Zona Stadio in collaborazione con Ferrara Urban Center, le Scuole primarie Poledrelli e Bombonati e la Casa Circondariale Costantino Satta di Ferrara. L’iniziativa è nata nel settembre del 2016 per far conoscere ai bambini le zone limitrofe alla scuola frequentata e stimolare riflessioni rispetto all’ambiente che li circonda. La trasformazione di uno spazio verde all’interno del Parchetto “Giordano Bruno” ha reso i piccoli artefici di cambiamenti concreti e consapevoli di agire in qualità di cittadini di una comunità educante.
Dal Piazzale Giordano Bruno ci si sposta ai Giardini del Grattacielo dove, giovedì 6 giugno a partire dalle ore 17.00, si celebrerà la vera e propria festa de “Il Giardino del mondo” grazie alla Biblioteca comunale per ragazzi Casa Niccolini e CPIA, con la collaborazione della Biblioteca Popolare Giardino e del Centro di mediazione. Nel corso del pomeriggio si potranno ascoltare canzoni scritte e musicate da alcuni studenti stranieri del CPIA e canti popolari della tradizione dell’Est Europa, narrazioni di storie e favole etniche, in lingua originale e in italiano, lette da alcune studentesse del centro per famiglie Elefante Blu e da alcuni studenti dello stesso CPIA. Si potranno ammirare i manufatti realizzati da alcuni detenuti della Casa circondariale cittadina, gustando cibo etnico preparato e donato dalla “Pappa mobile” dell’associazione Filippo Franceschi. Al Giardino del mondo in festa sarà presente anche il “Mercatino della coperta”, organizzato dal Comitato UNICEF di Ferrara che vede ogni anno bambini e famiglie portare oggetti e giochi da esporre e scambiare.
Le celebrazioni del progetto si concludono, sabato 8 giugno, con una amichevole di calcio tra la squadra juniores della Società X Martiri di Porotto e la squadra formata dagli studenti del CPIA, presso la Scuola calcistica “U. Costa” di via Ippolito Nievo (ore 16.30). La partita, organizzata dallo stesso CPIA in collaborazione con la Società calcistica X Martiri e nata con lo scopo di creare un momento di incontro fra giovani di etnie e culture diverse, terminerà con una cena etnica a base di portate tipiche dei paesi di provenienza dei giovani calciatori.

“Il Giardino del mondo” è un progetto nato con la finalità di valorizzare il Quartiere Giardino, che insieme ai vicini rioni Arianuova e Doro (area nota con l’acronimo GAD), è stato interessato negli ultimi vent’anni da un flusso migratorio inaspettato che ha colto impreparata la popolazione residente e ha contribuito alla diffusione di un clima di intolleranza e chiusura.
Da diversi anni l’Amministrazione comunale, in sinergia con associazioni e cittadini, sta promuovendo iniziative ed azioni volte alla riqualificazione del quartiere in un percorso partecipato di rigenerazione urbana. “Il Giardino del mondo” ha perseguito l’obiettivo di inserirsi in questo sostrato di iniziative divenendone parte attiva, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, dal Nido agli istituti superiori e all’Università, contribuendo a creare momenti di incontro e di conoscenza, nella convinzione che soltanto la strada del dialogo interculturale e intergenerazionale possa favorire un clima di interazione e di maggiore serenità ambientale.
Le numerose attività del “Il Giardino del mondo” hanno incluso laboratori di ricerca storica in archivio e biblioteca; visite guidate nel quartiere realizzate da esperti e da studenti delle scuole coinvolte; incontri sulla storia della città e del suo fiume che lambisce il quartiere Giardino; laboratori di narrazione e promozione alla lettura nel quartiere e in biblioteca; laboratori di promozione della lettura declinata attraverso il progetto “Persone-libro”; laboratori di lettura di un testo in parallelo tra classi di diverso ordine scolastico e incontri di scambio e confronto sui contenuti; laboratori di sociologia e antropologia urbana; incontri di mappatura del quartiere; interviste agli abitanti e agli operatori commerciali della zona; laboratori su trasmissioni radiofoniche; performance teatrali, concerti e laboratori musicali; video di documentazione e di promozione turistica; una caccia al tesoro nel quartiere; navigazione alla scoperta del fiume e di un insolito punto di osservazione del quartiere; laboratori di panificazione e visite guidate allo Stadio Paolo Mazza di Ferrara.
Tutti gli attori coinvolti nel progetto (studenti, docenti, residenti, operatori socio-culturali) sono scesi in campo per creare una rete di collaborazione che dà vita a opportunità formative e pratiche di adozione del quartiere come bene comune da condividere; queste ultime confluiranno infine nella realizzazione di una guida turistica multilingue del quartiere Giardino, avente come destinatari i turisti in visita alla città, i residenti e tutta la cittadinanza, con lo scopo di contribuire alla conoscenza e alla diffusione di un’immagine rinnovata del quartiere. La presentazione pubblica delle attività realizzate fin qui avverrà nel corso dell’autunno, nell’ambito del convegno regionale che IBACN Regione Emilia-Romagna organizza annualmente per promuovere e valorizzare i percorsi didattici dei progetti vincitori del concorso “Io amo i beni culturali”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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