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Da organizzatori

I giorni di Igor, scritto da Cristina Battista, racconta i mesi drammatici che hanno scosso un’intera comunità, vittima del “killer di Budrio”. Un criminale, “il russo”, che ha tenuto in scacco un intero Paese, prima di essere finalmente arrestato in Spagna.
Attraverso interviste, indiscrezioni, segnalazioni e documenti inediti, Cristina Battista, giornalista di Mediaset, ha ricostruito giorno per giorno la vicenda drammatica che ha sconvolto un’intera comunità. Una ferita aperta il 1° aprile 2017, con l’omicidio di Davide Fabbri, che difficilmente potrà essere rimarginata.
I giorni di Igor è un diario che, con l’intensità del giornalismo investigativo, porta alla luce le tensioni e le emozioni di vittime e testimoni.
L’autrice Cristina Battista ripercorrerà l’intera dolorosa vicenda – che ha seguito passo dopo passo a fianco delle Forze dell’Ordine, dei testimoni e dei famigliari delle vittime – a Ferrara, alla Feltrinelli (via Garibaldi 28), mercoledì 18 aprile 2018 alle ore 18.00.
Interverrà con l’autrice il giornalista de il Resto del Carlino Nicola Bianchi.

Il libro
La storia, come mai l’avete letta e ascoltata prima, di uno degli uomini più ricercati in Italia. I 50 giorni delle quotidiane ricerche tra vecchi casolari, boschi misteriosi e la famosa “zona rossa” della Bassa bolognese. I mesi successivi di “oblio” fino all’epilogo con l’arresto in Spagna, a Teruel (Aragona) dopo una sparatoria con la Guardia Civil nella quale Igor ha lasciato sull’asfalto altre tre vittime per poi finire nel carcere di massima sicurezza di Zuera a Saragozza, in una cella di 7 metri quadrati. La vicenda intensa dello spietato killer serbo Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, raccontata attraverso gli occhi della nota cronista Mediaset Cristina Battista che, attraverso gli appunti e gli indizi raccolti nel suo taccuino, vi accompagnerà tra le pagine di questo libro passo dopo passo, giorno dopo giorno, partendo da quella sera dell’1 aprile 2017 a Budrio dove tutto tragicamente iniziò con l’omicidio di Davide Fabbri. I giorni di Igor documenta le tensioni, le sensazioni e le emozioni dei protagonisti, dalle vittime ai testimoni.
La prima foto segnaletica di Igor mai vista, le sue prime parole davanti agli inquirenti, le sue impronte digitali.
Un’opera unica nel suo genere per: interviste, indiscrezioni, segnalazioni, documenti inediti. Tutta la verità, dagli atti ufficiali della Procura fino al memoriale di Pajdek (uno degli uomini della banda di Igor) che racconta di suo pugno i rapporti col “Russo” e le rapine fatte assieme.

L’autore
Cristina Battista è una giornalista professionista. È nata a Caserta nel 1982. Nel 2005, a 23 anni, si laurea a Napoli in Scienze della comunicazione. Da lì una lunga lista di master, corsi di giornalismo e di specializzazione.
Nel 2006, giovanissima, entra a far parte della redazione di Sky prima a Milano e poi a Roma: sarà la sua scuola. Numerose collaborazioni con testate radiofoniche, carta stampata e siti web completano la sua formazione. È direttrice di “NoiEmilia.com”. Dal 2015 è cronista per le reti Mediaset.

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Riceviamo e pubblichiamo


Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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