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da: organizzatori

“Città meravigliosa, torneremo”: così gli organizzatori del più noto festival al mondo di cucina gourmet

Oltre 9mila persone, tra cui tantissimi stranieri, hanno festeggiato nel week end appena passato l’arrivo in città di Taste of Christmas: tappa bolognese del più importante festival internazionale di alta cucina, che da Londra a Sydney, passando per Parigi, Mosca, Dubai, Milano, raduna gli appassionati gourmand di tutto il mondo.
Nella tre giorni un pubblico di tutte le età ha affollato i saloni di Palazzo Re Enzo per scoprire le ricette speciali di 17 prestigiosi chef, che si sono alternernati nelle tre giornate e hanno saputo stupire i visitatori con menù davvero eccezionali. I bolognesi hanno confermato la loro passione per la buona cucina tradizionale e i prodotti tipici del territorio, come dimostrano i 400 kg tra tortellini, cappelletti e tortelloni consumati e gli oltre 300 kg di Parmiggiano Reggiano usato nelle varie preparazioni, ma si sono anche fatti guidare alla scoperta di nuovi sapori e accostamenti inediti: usati oltre 100 kg di cioccolato, 70 kg di gelato, 50 di riso, 15 kg di caffè e poi ancora tartufo, ostriche e foie gras, tantissime carni e pesci aromatizzati con le spezie più varie (cannella, anice, noce moscata, zenzero, zattar, lemon gras).
Oltre 1000 bottiglie, con una grande preferenza per Sangiovese e Lambrusco, stappate dagli storici vinai dell’enoteca Trimani, che hanno guidato gli ospiti nei migliori accostamenti cibo/vino proponendo il meglio dalle cantine emiliano romagnole ma anche vini di altre regioni.
Tantissimi hanno approfittato dell’evento anche per scoprire i segreti degli chef e qualche trucco per diventare più abili in cucina: sold out per i laboratori e la scuola di cucina Electrolux Chefs’ Secrets, nei quali 380 fortunati hanno avuto occasione di cucinare guidati dagli stessi chef stellati.
Affollatissimo da mattina a sera il Tavolo delle Meraviglie, con degustazioni non stop di caffè, miele, vini e poi ancora aceto balsamico, birra e gelato gastronomico.
“Siamo molto soddisfatti della grandissima partecipazione e felici che la città abbia risposto con tanto entusiasmo. Ci ha colpiti anche il numero di visitatori stranieri che hanno partecipato e che insieme ai bolognesi hanno potuto trovare il meglio dell’offerta di un territorio così ricco di tradizione e al tempo stesso pronto ad innovare – commenta Silvia Dorigo, General Manager di Brand Events Italy, che organizza l’evento – Pubblico e chef ci chiedono già a quando la prossima edizione…dunque un arrivederci al 2016”.
“Anche questo weekend, come del resto sempre, Bologna è stata meravigliosa – dichiara l’assessore del Comune di Bologna Matteo Lepore – “Bologna città del cibo” ancora una volta non ha deluso le aspettative. Ringrazio gli organizzatori di Taste e gli chef che hanno partecipato a questa importante iniziativa che merita sicuramente una seconda edizione “.
Una parte del ricavato andrà alle Associazioini Solidarietà Terzo Mondo Onlus Sondrio e DeESi – Associazione per la promozione sociale, a cui viene devoluta una parte delle vendite (area del caffè Musetti) e i bajocchi non consumati nelle card riconsegnate alle casse.
www.tasteofchristmas.it
L’AZIENDA ORGANIZZATRICE: BRAND EVENTS ITALY
Brand Events Italy nasce come espressione Italiana di Brand Events Ltd, società britannica con sede a Londra. Brand Events ha lanciato eventi quali i Taste Festivals in Italia, Top Gear Live (versione live del famoso programma televisivo Top Gear, in onda su Sky), Roma Food Story durante la Festa del Cinema di Roma. I suoi eventi attraggono sempre decine di migliaia di visitatori, nonché istituzioni, organizzazioni, aziende e marchi che vogliono comunicare un messaggio al pubblico con un incontro diretto.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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