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da: Coop Estense

Sabato 24 ottobre 1200 volontari hanno presidiato i supermercati e gli ipermercati della cooperativa, dove hanno raccolto beni di prima necessità che permetteranno di assistere 32 mila persone in condizione di bisogno, grazie alla generosità di soci e consumatori.
Grande adesione di soci e consumatori alla raccolta di solidarietà messa in campo sabato 24 ottobre in tutta la rete di vendita di Coop Estense, nelle provincie di Modena e Ferrara, in Puglia e a Matera.
Nei negozi della cooperativa erano presenti 170 associazioni di volontariato, una grande macchina della solidarietà che ha visto impegnati 1200 volontari, raccogliere 41 tonnellate di pasta, riso, zucchero farina e olio, 60 mila confezioni di prodotti in scatola, per la colazione, l’infanzia e l’igiene della persona. Grazie alla generosità dei soci e consumatori e l’impegno dei volontari sarà possibile assistere 32.000 persone in condizione di bisogno.
Le associazioni hanno svolto turni di 4 ore circa nei negozi, raccogliendo direttamente i beni donati dai consumatori da destinare ai propri assistiti. Nel corso dell’attività le associazioni sono state affiancate da 120 soci volontari di Coop Estense, che hanno fornito un prezioso supporto per rendicontare i beni raccolti. Tra le realtà del volontariato che hanno partecipato alla giornata di solidarietà, c’erano numerose onlus che collaborano a “Brutti ma Buoni”, il progetto di Coop Estense che consente loro di ritirare in negozio i prodotti non più vendibili, ma ancora buoni e sicuri, e utilizzarli per assistere le persone in condizione di bisogno. Una collaborazione proficua che continua con iniziative come questa per essere al fianco della comunità, laddove c’è più bisogno di un aiuto concreto.
Le associazioni stanno provvedendo alla distribuzione dei beni raccolti e alla puntuale rendicontazione su come e dove saranno destinate queste risorse. La cooperativa ne darà comunicazione ai soci e ai consumatori sia in punto vendita che sulla rivista Consumatori e sul sito www.estense.e-coop.it. Rendere pubblici i numeri e la destinazione delle risorse raccolte nelle iniziative di solidarietà rappresenta un punto fermo per Coop Estense, per garantire trasparenza e tracciabilità ai soci e dei consumatori che hanno contribuito alla iniziativa. Rappresenta inoltre una occasione importante per mettere in contatto le persone con le associazioni di volontariato, portando all’attenzione pubblica il loro prezioso lavoro all’interno della comunità.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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