Skip to main content

La vicepresidente Gualmini: “Al lavoro con la scuola, i servizi, i centri di ascolto e gli stessi ragazzi per arginare un problema che può avere ricadute devastanti sui giovanissimi”

Se ne è parlato oggi in un convegno a Bologna. Molte le azioni di prevenzione messe in campo dalla Polizia locale e i progetti finanziati dalla Regione per educare all’uso corretto delle nuove tecnologie

Bologna – Offese, insulti, derisione per l’aspetto fisico, diffamazione, esclusione per le proprie opinioni, diffusione impropria di video e immagini. Sono le più frequenti forme di aggressione attraverso i social media effettuate da parte di ragazzi nei confronti di altri adolescenti, spesso i più giovani e fragili. Si manifesta così un fenomeno in aumento, anche se non ci sono dati ufficiali che lo dimostrino, che rappresenta uno dei rischi di disagio sociale tra gli adolescenti. Si è parlato di questo oggi in viale Aldo Moro, a Bologna, nel convegno “Bullismo, cyberbullismo e rischi del web per i più giovani: il contributo della polizia locale per arginare il fenomeno”, organizzato dalla Regione nell’ambito della propria attività di coordinamento delle Polizie locali del territorio emiliano-romagnolo. A illustrare le azioni messe in campo per prevenire i comportamenti violenti da parte di adolescenti e sensibilizzarli all’uso corretto della rete web, la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini intervenuta assieme a Luca Degiorgis, giudice onorario della Corte d’Appello di Bologna, Stefania Crema, ispettore superiore della Polizia locale dell’Unione Terre d’Acqua (Bo) e alla senatrice Elena Ferrara, che ha presentato la recente legge sul cyberbullismo.

“Il bullismo- ha sottolineato Gualmini- è un fenomeno in esponenziale crescita negli ultimi anni, che non di rado trova nei social network, nel web e negli strumenti telematici ambienti fertili dove i giovanissimi possono diventare vittime o autori essi stessi di atti denigratori. Atti le cui ricadute possono avereeffetti devastanti sul piano fisico e psicologico delle vittime, anche sulla lunga durata. Ma la rete e le nuove tecnologie- ha aggiunto la vicepresidente- sono strumenti che nascono come opportunità per informarsi, confrontarsi con il mondo e comunicare. Per questo è importante conoscerli a fondo anche nei loro pericoli e imparare a utilizzarli e monitorarli correttamente. A questo scopo- ha concluso Gualmini- stiamo lavorando attivamente con tutta la rete di riferimento composta dalla scuola, dai servizi, dai centri di ascolto e dai ragazzi stessi per elaborare uno strumento che consenta di intervenire fattivamente e contrastare il fenomeno”.

Il progetto pilota “MiFidoDiTe?”

Nell’ambito del convegno la Polizia locale dell’Unione delle Terre d’Acqua ha presentato “MiFidoDiTe?”, un progetto pilota promosso dalla Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di educare alla legalità e alla prevenzione dei fenomeni di bullismo, cyberbullismo e utilizzo consapevole della rete e dei social. L’iniziativa ha coinvolto ragazzi delle scuole medie, genitori, insegnanti e Polizia municipale. I consigli diffusi dai Vigili prevedono per genitori e insegnanti l’attenzione al dialogo, ai cambiamenti repentini di comportamenti e abitudini nei ragazzi, il controllo dei contenuti sui social e la necessità di segnalare o denunciare i casi di possibili manipolazioni in rete.

L’impegno della Regione

La Regione intanto sta lavorando a un Piano di azione regionale sull’adolescenza, che partirà entro la metà del 2018, per contrastare le nuove forme di dipendenza e disagio negli adolescenti, tra cui oltra a bullismo e cyberbullismo, anche autolesionismo, abbandono scolastico e disagio sociale.

Dal 2013, inoltre, promuove interventi a favore dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni attraverso il “progetto Adolescenza”, nell’ambito del quale sono state realizzate “Linee di indirizzo sulla promozione del benessere e la prevenzione del rischio”. Attraverso uno specifico bando rivolto ad associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori, parrocchie, diocesi, nel 2017è stata finanziata una serie di iniziative, tra cui 16 progetti con un contributo complessivo di 126mila euro, per promuovere una maggiore consapevolezza nell’utilizzo delle nuove tecnologie da parte degli adolescenti. Parallelamente vengono realizzate azioni rivolte agli adulti di riferimento (genitori, insegnanti, educatori, operatori sportivi) di sensibilizzazione e formazione.

Sul piano normativo, la Regione ha recentemente modificato la legge 14/08 sui giovani, introducendo all’articolo12 azioni specifiche di contrasto al cyberbullismo. Inoltre, nelle Linee di indirizzo regionale per l’accoglienza e la cura dei bambini vittima di maltrattamento e abuso, del 2013, è approfondito il tema dell’abuso online, e le istituzioni sono sollecitate ad intervenire con l’adozione di protocolli che, nel regolamentare la tutela dei minori contro forme di maltrattamento e abuso, prevedono un’azione sinergica di prevenzione e contrasto del fenomeno.

Nell’ottobre dello scorso anno, infine, Garante regionale, Polizia di stato, Dipartimento di psicologia dell’Università di Bologna e Ufficio scolastico regionale hanno firmato un Protocollo di intesa per le scuole sull’uso consapevole delle nuove tecnologie da parte dei giovani e sulla prevenzione del cyberbullismo, che prevede la formazione congiunta degli insegnanti e la promozione di linee di indirizzo, diffusione di buone prassi e approfondimenti conoscitivi.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it