Skip to main content

Da: CGIL-CISL-UIL

Oggi 28 Aprile ricorre la Giornata Mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro dedicata alle migliaia di vittime innocenti che muoiono ogni anno a causa delle condizioni di lavoro.
Quest’anno Cgil Cisl Uil non possono non riflettere su quanto accade per effetto dell’emergenza globale di Covid-19.
Oltre che una giornata a difesa della salute e contro le iniquità che violano la salute vorremmo che il 28 aprile desse valore e dignità a tutti i lavoratori ed in particolare a quelli che, pur essendo tra i più esposti, hanno continuato, nella pandemia, a operare nei servizi essenziali e di pubblica utilità, affrontando difficoltà immense, e in diversi casi, come gli esercenti la professione sanitaria sacrificando la loro vita.
E’ accaduto nel mondo, in Europa e nel nostro paese.
Il contagio da Covid-19 registra ad oggi oltre 3 milioni di casi e oltre 200 mila decessi nel mondo.
Sono dati imponenti che mostrano quanto sia mancata a livello planetario una strategia efficace di prevenzione e protezione dei cittadini, soprattutto dei più deboli e dei lavoratori.
E’ impressa nella coscienza di tutti la convinzione che nella ripresa i Sistemi Sanitari Pubblici dovranno avere il finanziamento necessario per assumere il ruolo guida nella definizione di welfare inclusivi contribuendo a contrastare le troppe povertà e le disuguaglianze sociali .
In questa transizione che sta mettendo a dura prova il nostro impegno per tutelare il lavoro sicuro è importante che il Protocollo siglato il 24 aprile con le imprese e assunto dal Governo venga applicato in ogni singola realtà produttiva.
E tutti dovranno vigilare affinché sia osservato, rispettato in tutte le sue parti.
Ribadiamo che la salute dei lavoratori e delle lavoratrici rimane per Cgil Cisl Uil una assoluta priorità.
Tutelare la salute dei lavoratori restituisce dignità al lavoro e a chi lo rende, riconoscendo che il lavoro è inseparabile dalla persona che lo presta e dai diritti che essa rivendica e si porta con sé come un bene dell’intera collettività.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it