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Da:Comunicati comune di Copparo

L’Amministrazione, in collaborazione con Cadf e Clara, ha donato 500 borracce alla scuola primaria

In occasione della Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che celebra la storica data dell’approvazione della
Convenzione sui diritti dell’infanzia da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’Amministrazione comunale di Copparo, in collaborazione con Cadf e Clara, ha donato 500 borracce agli alunni della scuola primaria ‘O. Marchesi’.
La consegna simbolica a una classe del plesso copparese è stata effettuata dal sindaco Fabrizio Pagnoni, dal vicesindaco Franca Orsini e
dalla responsabile del settore Scuola Rita Sattin, alla presenza del dirigente scolastico Domenico Marcello Urbinati, che ha rilevato
«l’importanza di questo segnale nella direzione della tutela delle risorse naturali unita all’attenzione per la sicurezza nell’utilizzo
della preziosa risorsa, in questo particolare periodo storico».
Le borracce saranno infatti utili per il consumo individuale di acqua in sicurezza durante la permanenza a scuola e nella mensa scolastica, dove sostituiranno le bottiglie.
«Oltre all’utilità nell’affrontare le disposizioni anticovid, le borracce richiamano il diritto alle giovani generazioni a vivere in un
mondo in cui sia garantita la tutela dell’ambiente e la sostenibilità del pianeta – ha affermato il sindaco -. Lo riteniamo un gesto
emblematico in questa giornata che ricorda l’adozione della Convenzione Onu, che per la prima volta ha riconosciuto i bambini come aventi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, e che quest’anno assume un significato ancor più rilevante, in considerazione
di quanto l’emergenza sanitaria abbia tolto ai nostri bimbi e ai nostri
ragazzi, al loro percorso di crescita e di formazione. Un gesto che vuole inoltre esprimere concretamente ribadisce l’impegno
dell’Amministrazione verso la scuola, che riveste un ruolo centrale per la comunità».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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