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Dal 7 al 10 giugno 2018 l’educational tour coordinato dal Consorzio Visit Ferrara nell’ambito del progetto “Vacanze Natura e Cultura”.

Quattro giorni per vivere il turismo di Comacchio, Ferrara e della sua provincia. I giornalisti della stampa tedesca ed austriaca – Britta Ingrid Helmbold del “Ruhr Nachrichten”, Hubert Josef Przybyla di “Spartacus Travel – Mate”, Jenny Mansch di “Verdi publik”, Konstantin Manthey del “grossekoepfe.de” e Ulrich van Stipriaan del “stipvisiten.de” – sono stati protagonisti di un educational tour dal 7 al 10 giugno 2018 coordinato dal Consorzio Visit Ferrara e organizzato all’interno del progetto “Vacanze Natura e Cultura”, che comprende i comuni di Comacchio, Ferrara, Codigoro, Mesola e Goro. Tale progetto ha come obiettivo principale la promozione e commercializzazione dei principali prodotti turistici del territorio ferrarese: le città d’arte, il turismo balneare ed il turismo naturalistico, che nel corso degli anni si sono consolidati e rappresentano la base fondamentale per le attività di valorizzazione turistica e culturale del territorio provinciale. “Un’occasione importante per far conoscere il territorio e le sue opportunità: Comacchio, il Delta del Po e la città di Ferrara – ha detto il Presidente del Consorzio Visit Ferrara Matteo Ludergnani -. Attraverso l’educational tour, i giornalisti hanno la possibilità di testare tre prodotti turistici in uno: il mare, la natura, le città d’arte e cultura. In questo modo provano direttamente ciò che vivono i turisti”. I giornalisti hanno visitato la città sull’acqua di Comacchio, assaporandone la cucina ed esplorando il centro storico con il Museo archeologico Delta Antico, hanno visitato le spiagge dei Lidi di Comacchio, le saline in bicicletta, e poi pedalato nella riserva naturale Bosco della Mesola. Non poteva mancare una tappa all’Abbazia di Pomposa e un’escursione in barca alla foce del Po di Volano, per terminare il tour a Ferrara, tra il Castello Estense e i principali monumenti della città. Per concludere con una visita guidata a piedi nella Ferrara ebraica ed al MEIS Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. L’educational tour è stato organizzato in collaborazione con la “Maggioni Tourist Marketing”, l’agenzia con sede a Berlino che già da alcuni anni coordina un ufficio stampa sui mercati di lingua tedesca nell’ambito del progetto “Vacanze Natura e Cultura”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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